Regione, nell’ultimo consiglio mille assunzioni

Regolarizzati anche i precari. Insorgono centrodestra e Rifondazione

L’AQUILA. Nell’ultima puntata di questa travagliata nona legislatura va in scena la grande infornata. Ieri il Consiglio regionale, coi voti della maggioranza di centrosinistra, ha approvato la legge per la stabilizzazione dei precari della giunta (circa 300), delle Asl (600) e delle società regionali (100), oltre ai dipendenti a tempo determinato degli assessorati e dei gruppi consiliari - i cosiddetti «portaborse» (circa 50) - assunti con chiamata diretta, quindi senza selezione.

Nettamente contrarie le opposizioni di centrodestra. Sulla decisione pesa la spada di Damocle dell’impugnazione del Governo davanti alla Corte Costituzionale. L’infornata è destinata a provocare scontri e polemiche, soprattutto durante una campagna elettorale peraltro già infuocata. D’altra parte, il capogruppo dell’Udc, Mario Amicone, candidato nel Pdl, ha annunciato un ricorso a Corte dei Conti, Governo e Procura della Repubblica, ricordando che su alcuni co.co.co. «di cui non faccio i nomi, c’è già un’inchiesta definita Parentopoli».

Il Consiglio regionale ha anche liquidato, dopo un mese di rinvii, la manovra di bilancio che prevede circa 25 milioni di investimenti e circa 8 di fondi reiscritti nell’agricoltura. Anche in questo caso il centrodestra ha gridato allo scandalo, definendo il provvedimento «clientelare ed elettorale». Il capogruppo di Sinistra democratica, Gianni Melilla, ha replicato accusando di «furbizia alcuni consiglieri di destra e di centro (non di sinistra) che hanno fatto inserire alcune regalie ad associazioni “amiche” e Comuni “amici”.

Nel documento sono previste le spese elettorali, tagliate però drasticamente: da circa 7 milioni e 200 mila passano a circa un milione e 200mila, con i circa 6 milioni dirottati altrove, come hanno spiegato nella maggioranza di centrosinistra, per far fronte ad altre emergenze. Nella manovra di bilancio si ripristinano i fondi per la cultura, come chiesto dalle associazioni culturali, anche loro presenti alle ultime sedute del Consiglio regionale.

Ci sono però anche finanziamenti a pioggia per alcune associazioni, oltre a misure per l’edilizia scolastica, le Comunità montane, per il progetto Galileo nel centro di Telespazio ad Avezzano e per l’ex Oliit. Una manovra approvata nel caos: infatti, le dichiarazioni di voto dei consiglieri ci sono state dopo il frettoloso via libera. Anche l’approvazione della legge sulla stabilizzazione è avvenuta in un clima di grande confusione, a tal punto che dopo la votazione tra molti consiglieri e gli stessi precari, presenti in massa nella sala consiliare di Palazzo dell’Emiciclo, ci sono stati momenti di tensione perché quasi nessuno aveva capito che cosa e con quali modalità fossero state approvate le norme.
 
Curioso il fatto che la stabilizzazione è passata con due emendamenti inseriti nell’ambito di una norma comunemente nota come “legge sulle fogne” e si chiamerà: «Precari e scarichi fognari». Nel primo emendamento, votato dalla maggioranza, è previsto l’avvio delle procedure per la stabilizzazione dei precari della giunta, delle Asl e delle società regionali: il secondo, dove sono stati inseriti i portaborse, ha visto il voto contrario del capogruppo di Rifondazione Daniela Santroni, la quale ha reso noto che con lei hanno votato contro Orlando, La Morgia ed Evangelista.

«Potevamo fare una cosa seria e rigorosa», ha spiegato la Santroni, «ma non ci siamo riusciti. Non ce l’ho con il personale politico, che lavora molto, però la loro chiamata è diretta perché politica, quindi la loro posizione è diversa dagli altri precari». Duri i commenti del capogruppo di Forza Italia Nazario Pagano e di quello dell’Mpa Giorgio De Matteis, i quali hanno parlato di «finale inglorioso di una legislatura sciagurata». Infine ancora Amicone: «Il centrosinistra ha utilizzato i precari per far approvare i finanziamenti che Del Turco aveva fatto revocare. Non importa se poi la legge di stabilizzazione verrà osservata».