Roberta, la ricercatrice “eroina” sul web: "Brava, orgogliosi di te"

La ricercatrice abruzzese che lavora all’estero spopola dopo aver gelato il ministro Giannini su Fb. Una sola critica: nutre rancore

PESCARA. «Roberta ha ragione»; «Brava Roberta»; «Orgogliosi di Roberta»: è diventata una eroina sul web Roberta D’Alessandro, la ricercatrice abruzzese (di Arielli) che lavora in Olanda e che ha gelato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini su facebook invitandola a non vantarsi dei risultati di quei tanti giovani italiani che sono stati costretti ad andare all’estero perché l’Italia non li valorizza.

Un fenomeno virale che ha generato un ampio dibattito pochi minuti dopo la pubblicazione del gesto di Roberta e che anche in Abruzzo sta avendo largo eco. Su facebook del Centro sono stati numerosi i commenti entusiastici della risposta della ricercatrice al ministro e che incitano Roberta ad andare a vanati. Una sorta di Paladina dei giovani cervelli in fuga dall’Italia a cui la Giannini non ha finora risposto.

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Ieri anche Roberta si è presa una pausa di riflessione godendosi evidentemente i commenti ricevuti. «La ricercatrice Roberta, mostra, con le sue parole, il suo profondo disgusto verso una "politica" italiana che non ha mai avuto alcuna considerazione verso i numerosissimi laureati italiani, molti dei quali avrebbero ricevuto enormi riconoscimenti se solo tutti i governi italiani, compreso quello attuale, avessero mai investito nell'istruzione, nella cultura e nella ricerca», afferma ad esempio Melania Bisicchia sul suo post, secondo cui «bisogna anche ricordare alla "signora" ministra, e a tutti i suoi componenti di governo, compreso il suo capo (Renzi), che il vanto è sintomo di una profonda e radicata ignoranza».

Il dibattito sul web abbraccia la politica. «Ci voleva una come te Roberta D'Alessandro», afferma ad esempio Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, «l'Italia continua a non investire sulla ricerca, senza contare le scellerate parole del ministro Poletti che ha detto di non considerare la ricerca un lavoro, per cui i ricercatori non avrebbero diritto alla disoccupazione. L'ennesimo atto di ipocrisia del governo».

«I cervelli, quando funzionanti - e proprio perchè funzionanti spesso costretti ad emigrare-, non cedono alla demagogia di stampo renziano, del premier e dei suoi ministri. Mi dispiace, Matteo, ma chi esercita spirito critico non abbocca. Forse il ministro Giannini dovrebbe smettere di sottovalutare studenti e insegnanti. A meno che non creda che abbiano lo stesso spirito critico di Davide Faraone, sottosegretario del ministero dell'Istruzione», scrive su facebook il senatore del M5S Nicola Morra, che rivolge un «applauso a queste ragazze, con l'invito a tornare quando il vento del cambiamento avrà fatto il suo lavoro».

Qualche voce dal coro comunque c’è. Vincenzo Amato scrive che Roberta D'Alessandro sbaglia. «Lei ha avuto come tanti l'opportunità di studiare presso le nostre università la cui retta annuale è di circa 2.000 euro, due cene al mese al ristorante. In Inghilterra e negli Stati Uniti ci si indebita pesantemente per pagare le rette annuali. Che cosa doveva dire il ministro? Doveva dire: le nostre università fanno schifo? Questo Paese va male perché ci sono moltissime persone, come la D'Alessandro, che invece di impegnarsi per cambiare le cose che non vanno vomitano rancore. Personalmente spero che l'esperienza di lavoro all'estero,che ha ottenuto grazie alle sue doti ma anche grazie alle nostre università, la faccia maturare».(cr.re.)

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