Saline, una vasca da 11 milioni per scongiurare l’alluvione 

Potrà contenere un milione di metri cubi di acqua. Via libera ai fondi e alla progettazione Secondo il dossier dell’Ispra è necessaria per mettere in sicurezza 20mila cittadini

MONTESILVANO. Undici milioni per costruire una vasca di laminazione nell'area della foce del fiume Saline. La struttura sarà individuata tra i comuni di Montesilvano e Città Sant'Angelo, e servirà a ridurre gli eventi di piena a valle dell'attraversamento dello snodo autostradale A14. I fondi - previsti nella programmazione Fsc 2014-2020 - sono già disponibili. A breve sarà avviata la progettazione. Nella zona interessata dalle esondazioni, l'amministrazione provinciale ha messo in cantiere anche la costruzione di tre nuovi ponti sul fiume Saline al fine di ridurre il traffico veicolare nell'area commerciale di Città Sant'Angelo e Montesilvano. Così ha comunicato la Regione. Il Centro ha però approfondito il tema, leggendo le carte che hanno portato alla necessità di costruire questa grande opera pubblica contro il rischio alluvione. La prima sul Saline.
STUDIO BETA. L’autorità dei Bacini dell'Abruzzo ha incaricato la Beta studio srl per eseguire una complessa relazione sul pericolo di esondazione dei fiumi Tavo, Fino e Saline. Per quanto riguarda quest'ultimo, a pagina 10 del dossier si legge: «La carta del rischio idraulico evidenzia uno scenario diffuso di rischio significativo in destra idrografica e alla foce (...). Procedendo verso monte si notano situazioni di rischio che riguardano diverse infrastrutture viarie site in destra idrografica nel comune di Montesilvano, e alcune aree urbanizzate o adibite ad attività produttive e commerciali ad esso adiacenti. Lungo il corso d'acqua», continua la relazione, «si segnalano le cattive condizioni delle arginature esistenti in destra idrografica». A pagina 11 dello stesso documento, viene descritta la cassa di espansione da realizzare sul fiume Saline: «Il tratto interessato dal presente progetto è compreso tra la confluenza del Fino con il Tavo che avviene in località Congiunti, e la località San Martino». E ancora: «Il bacino di laminazione si sviluppa per una lunghezza di circa un chilometro». La capienza complessiva della cassa di espansione risulterà «pari a circa un milione di metri cubi».
IL DOSSIER ISPRA. Si tratta di un'opera di dimensioni enormi la cui necessità si basa soprattutto su un altro documento, stilato dall’Ispra, acronimo di Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale che, nella sezione classificazione dell'area, definisce con il termine “alluvione” la categoria del dissesto mentre per quanto riguarda il rischio Pai (Piano di assetto idrogeologico) scrive: area a rischio molto elevato. Scorrendo la scheda si arriva alla sezione “esposizione e vulnerabilità”. In questo caso l'Ispra stima in 20 mila le persone a rischio diretto e 30 mila quelle a rischio indiretto. Definendo per rischio quello della perdita dell'abitazione. Nell'ultima sezione, riferita al cronoprogramma per la realizzazione dell'opera, si leggono i mesi previsti. Sono 3 quelli per l'approvazione del progetto preliminare e 9 per il progetto esecutivo. Dieci invece sono i mesi previsti per la pubblicazione del bando di gara e 12 per l'aggiudicazione dei lavori. Salvo imprevisti, la vasca anti-alluvione del fiume Saline sarà pronta nel 2023.