Sangue, meno donatori in Abruzzo 

L’assessore alla Sanità, Verì: «La Regione interverrà per invertire la tendenza»

PESCARA . Diminuiscono le donazioni, ma aumenta la richiesta di trasfusioni di sangue. Il trend è nazionale, ma è un quadro con il quale anche l’Abruzzo sta cominciando a fare i conti. Nel 2018, rispetto all’anno precedente nella nostra regione, infatti, è stata registrata una diminuzione del 5% del numero delle donazioni di sangue: un dato che purtroppo si scontra con una percentuale identica, ma in aumento, del numero dei pazienti che hanno bisogno di trasfusioni.
Il dato è stato reso noto ieri mattina a Pescara in occasione della Giornata nazionale del Donatore, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato l’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì, il direttore del Centro regionale Sangue Pasquale Colamartino, i rappresentanti di Avis, Fidas, Croce Rossa, Ados e dei Servizi trasfusionali delle Asl.
«Questo trend negativo», ha detto l’assessore Verì a proposito del calo delle donazioni, «deve essere tempestivamente contrastato con adeguati interventi di programmazione, organizzazione sanitaria e di promozione sociale, ed è per questo che ci siamo già dotati di uno specifico strumento di programmazione (il Programma per l’autosufficienza regionale 2019) che si basa su due linee d’azione: l’attuazione di progetti innovativi per rafforzare le attività di promozione della donazione di sangue e la prevenzione delle principali malattie croniche; l’istituzione di un tavolo di concertazione tra Regione, Asl e organizzazioni dei donatori, che affronti le problematiche più urgenti legate all’autosufficienza regionale e più in generale alla sostenibilità del sistema trasfusionale. Per l’attuazione del programma sono state previste anche le necessarie risorse finanziarie, che potranno dunque essere utilizzate dalle Asl».
Il direttore del Centro regionale del sangue, Colamartino, ha rimarcato che nonostante l’incremento dei pazienti trasfusi, il fabbisogno di emocomponenti si è mantenuto sostanzialmente stabile grazie alle misure adottate dai Servizi trasfusionali per il controllo dell’appropriatezza prescrittiva e l’utilizzo di strategie terapeutiche alternative alla trasfusione di emocomponenti, come autotrasfusione e Patient Blood Management. Si tratta, in quest’ultimo caso, di un protocollo finalizzata a ridurre o eliminare la necessità di trasfusioni allogeniche (da donatore), attraverso una serie di azioni che prendono in considerazioni anche opzioni terapeutiche diverse.
Attualmente il sistema sangue abruzzese conta circa 34mila donatori, di cui 30.800 periodici e oltre 4.400 alla prima donazione. Tra questi ultimi è da sottolineare l’alta percentuale di donatori di età compresa tra 18 e 25 anni, segno che i più giovani sono quelli maggiormente sensibili all’argomento.
Nel 2018 le donazioni sono state 62448, di cui 9396 in aferesi, la procedura che permette di donare soltanto alcune parti del sangue intero, come plasma e piastrine. I pazienti trasfusi, invece, sono stati 14.400, contro i 13.700 del 2017. In totale, le trasfusioni effettuate durante l’anno sono state 65.300, vale a dire una ogni 8 minuti.
In controtendenza, invece, il dato sul plasma: nel 2018 sono stati conferiti, alle aziende che lo lavorano, circa 18mila chilogrammi di plasma, 500 in più rispetto all’anno prima. (a.bag.)