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Scali, nasce il coordinamento Abruzzo, Marche e Umbria

PESCARA . Sarà ufficializzato stamattina il nuovo coordinamento tra gli aeroporti di Pescara, Ancona e Perugia con il primo incontro nella business room dell’aeroporto d’Abruzzo, inaugurata per l’occa...

PESCARA . Sarà ufficializzato stamattina il nuovo coordinamento tra gli aeroporti di Pescara, Ancona e Perugia con il primo incontro nella business room dell’aeroporto d’Abruzzo, inaugurata per l’occasione. Le tre regioni del Centro Italia colpite dal terremoto si mettono insieme per chiedere al Governo un pacchetto di interventi eccezionali, un po’ come già avviene per la Sicilia e la Sardegna, che si traducono in attività per potenziare l’incoming e nuove strategie in chiave turistica e commerciale. L’ideatore dell’iniziativa è Enrico Paolini. Il presidente della Saga, la società di gestione dell’aeroporto di Pescara, in quanto rappresentante dello scalo più grande fra i tre per numero di passeggeri, sarà anche il coordinatore della trattativa e del confronto avviato con il Governo. «I piccoli aeroporti rappresentano il futuro», spiega Paolini, «perché tra 10 anni i grandi scali saranno ormai saturi. È evidente quindi che la politica dovrà puntare sulle nostre realtà. Intendiamo chiedere un incontro al Governo per stabilire nuove regole di ingaggio: non solo benefit in ragione dello status di regioni terremotate, che quindi vanno aiutate, ma anche prospettive a lungo termine che guardino ai prossimi dieci anni». All’incontro di stamattina nella business room dell’aeroporto di Pescara parteciperanno, oltre a Paolini, anche il commissario dell’aeroporto di Ancona Nardo Goffi e il presidente della Sase, la società che gestisce lo scalo di Perugia, Ernesto Cesaretti. «Questa iniziativa», prosegue Paolini, «ci consentirà di presentarci all’esecutivo non in ordine sparso. Per la prima volta le tre regioni terremotate del Centro Italia parleranno con un’unica voce. Ci saranno vantaggi per tutte e tre le regioni, perché il ministero potrebbe stabilire degli interventi speciali simili a quelli che fa per la Sardegna e la Sicilia. Hanno detto che vogliono aiutare le regioni terremotate e io voglio trasformare questi aiuti in attività per l’incoming. Stiamo pensando a una serie di proposte, tra cui l’istituzione di un tavolo tecnico». (y.g.)