Scontri a Verona, arrestati 5 tifosi

Sono accusati di lancio di oggetti contundenti, travisamento in luogo pubblico e danneggiamento aggravato

PESCARA. Quattro li hanno arrestati martedì a Pescara. Un quinto era stato fermato domenica, subito dopo gli scontri davanti allo stadio di Verona e già ieri ha affrontato la prima udienza del processo per direttissima. Sono gli ultras del Pescara calcio accusati di aver partecipato ai disordini scoppiati fuori dallo stadio dopo la partita di domenica scorsa contro il Verona.

I quattro, tre ragazzi e una ragazza rintracciati grazie alle immagini girate dalla telecamere, sono accusati di aver tirato oggetti addosso ai poliziotti che nel parcheggio del Bentegodi stavano cercando di evitare che pescaresi e veronesi entrassero in contatto. Uno scontro in cui sono volati petardi, bottiglie, pietre e bombe carta e alla fine del quale ci sono stati feriti sia tra i poliziotti sia tra gli stessi tifosi. Tutti e quattro gli ultras arrestati due giorni fa a Pescara e per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, sono giovanissimi: P.D. e T.F. hanno 21 anni, M.P. e l’unica ragazza fermata, C.D., hanno invece 20 anni.

Sono accusati di lancio di oggetti contundenti, travisamento, cioè di essersi coperti il volto, danneggiamento aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravata dal lancio di corpi contundenti. Ad andarli a prendere nelle loro case di Pescara sono stati gli agenti della Digos delle questure di Pescara e Verona, che hanno condotto insieme le indagini. Subito dopo la partita era stato invece fermato e poi arrestato R.D.C., 21 anni, riconosciuto dai poliziotti con cui una parte della tifoseria pescarese si è scontrata sotto la curva nord del Bentegodi. Il ragazzo è stato processato per direttissima a Verona ieri mattina, ma il giudice ha accolto la richiesta della difesa e ha rinviato l’udienza al 16 giugno obbligandolo a presentarsi in questura per la firma due volte a settimana.

LA GIORNATA Quella di domenica scorsa, non era una partita qualsiasi. A muoversi da Pescara per il big match contro il Verona che poteva valere la testa della classifica erano stati in tanti. Mai così tanti da molti anni: più di 2.500 persone, che avevano raggiunto lo stadio con le auto private, i pullmini e 25 autobus organizzati. Già durante la partita i segnali di tensione anche forte c’erano stati. I tifosi veronesi avevano urlato più volte «terremotati» nei confronti di quelli abruzzesi, un coro che l’amministratore del Pescara calcio Daniele Sebastiani ha definito «disgustoso». Le frange più violente delle due tifoserie, soprattutto quella veronese, avevano cercato più volte di entrare in contatto con gli avversari, ma le forze dell’ordine erano riuscite a evitare lo scontro. Dal settore occupato dagli ospiti erano stati anche lanciati dei seggiolini, sradicati dalle gradinate.

GLI SCONTRI Gli scontri veri e propri, però, sono scoppiati fuori dallo stadio. Le due tifoserie non sono mai venute a contatto: i tafferugli sono avvenuti con le forze dell’ordine. Secondo la ricostruzione della polizia, mentre i tifosi del Pescara si dirigevano verso il parcheggio dello stadio scortati dalle forze dell’ordine, alcuni ultras veronesi dall’altra parte della barriera divisoria che proteggeva il percorso degli ospiti hanno iniziato a provocare con cori e insulti.

I pescaresi, a quel punto, hanno reagito, ma hanno finito per scontrarsi con le forze dell’ordine, che si erano messe in mezzo tra i due gruppi. Addosso agli agenti sono finite bottiglie, bombe carta, pietre, petardi, tanto che due di loro sono rimasti feriti, uno a un timpano e un altro a una mano. Negli incidenti sono rimasti feriti anche quattro tifosi. Alcuni ultras pescaresi sono stati fermati subito dopo, tra loro R.D.C., che è stato riconosciuto dagli agenti e arrestato.

GLI SVILUPPI Quelli di martedì potrebbero non essere gli ultimi arresti per i fatti di Verona-Pescara. Oltre ai quattro giovanissimi tifosi, arrestati in flagranza differita grazie alla nuova legge sulla sicurezza negli stadi, ci potrebbero essere degli altri fermi per lo scontro nel parcheggio o per altri episodi accaduti durante e dopo la partita. Su tutti i fatti avvenuti domenica le indagini continuano anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere dentro e fuori dallo stadio Bentegodi.