«Sindacato e Nas, quelle denunce ignorate»

Scottu: prefetti e tribunali avrebbero potuto agire subito sulla vertenza Angelini.

PESCARA. «Non si può non notare con estrema amarezza che le denunce dei carabinieri dei Nas, ma anche quelle del sindacato, avrebbero consentito alle istituzioni e autorità competenti: prefetti e tribunali; di avviare per tempo nella vertenza Villa Pini misure risolutive».

E’ quanto sottolinea la Cgil in una nota sulla vertenza Villa Pini e il conseguente braccio di ferro con la famiglia Angelini e la Regione. Per Angela Scottu segretaria regionale responsabile della sanità, i titolari della clinica hanno determinato una grave inadempienza non pagando gli stipendi dovuti ai 1600 lavoratori creando uno profondo malessere sociale, mentre la giunta regionale non ancora decide la sorte dei lavoratori che dovrebbero essere ricollocati in altre strutture.

Oggi i sindacati incontreranno il presidente della giunta Gianni Chiodi, e gli assessori alla sanità, Lanfranco Venturoni alle politiche sociali Paolo Gatti. «Chiederemo chiarezza, determinazione e tempestività di intervento. L’incontro dovrà concludersi con un impegno formale su percorsi e tempi definiti per la risoluzione delle vertenza Villa Pini», scrive la Cgil, «la lunga e drammatica storia di questa vertenza, che vede i lavoratori del Gruppo Angelini ancora senza stipendio dopo nove mesi e la recente pubblica acquisizione del rapporto dei carabinieri dei Nas, impongono che quanto meno le istituzioni regionali agiscano con determinazione.

Non si può fare a meno di notare con estrema amarezza che le denunce dei Nas, ma anche quelle del sindacato, avrebbero consentito alle istituzioni e autorità competenti sia i prefetti che i tribunali, di avviare per tempo misure risolutive. La situazione ha ora assunto i caratteri dell’emergenza per pazienti e lavoratori, entrambi penalizzati in modo pesantissimo da decisioni troppo spesso rinviate o ritardate o mal governate».

L’appuntamento di oggi con la giunta servirà anche per fare il punto sugli effetti della legge regionale che blocca gli accreditamenti al gruppo Villa Pini. La legge varata dal Consiglio regionale nel dicembre scorso si avvala di un automatissmo: le cliniche che non pagano i dipedenti subiscono dapprima la sospensione e poi il blocco degli accerditamenti e quindi dei ricoveri. «Ora si tratta di avviare e governare la fase di sospensione dell’accreditamento, garantendo continuità dell’assistenza ai pazienti, sostegno al reddito con la cassa integrazione in deroga e certezza del futuro lavorativo ai dipendenti», prosegue la Scottu, «prioritaria è la ricollocazione degli operatori psichiatrici.

E’ inaccettabile che si effettuino trasferimenti di pazienti psichiatrici assumendo altro personale senza preoccuparsi di garantire la continuità dell’assistenza con il personale che li ha avuti in carico finora. Ciò che chiediamo alla giunta regionale è di stare giorno dopo giorno “dentro” il problema Villa Pini».