Strada dei Parchi: senza fondi a rischio la messa in sicurezza di A24 e A25

Lettera dell'ad Ramadori a ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture: «Sbloccare urgentemente i 57 milioni e 736mila euro necessari al completamento dell'intervento». Sotto accusa "l'alta burocrazia"

ROMA. La società concessionaria delle autostrade A24 e A25, Strada dei Parchi, «è pronta a interrompere i lavori» di messa in sicurezza sismica, ora in corso, e a «tutelare i propri interessi nelle sedi opportune», se il Governo, con apposito decreto legge, «non garantirà in tempi stretti le coperture finanziarie». Questo quanto scrive la concessionaria delle due arterie che collegano Lazio e Abruzzo, in una lettera a firma dell'amministratore delegato di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, inviata al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Nella lettera Ramadori chiede «con urgenza» lo sblocco dei 57 milioni e 736 mila euro mancanti al completamento dell'intervento, in particolare sui viadotti, «reso improcrastinabile dall'allarme scattato dopo i terremoti del Centro Italia, seguito a quello dell'Aquila del 2009». Il costo complessivo dei lavori è di 111 milioni e 750 mila euro. La missiva fa seguito ad una lettera di uguale tenore, inviata al ministero dell'Economia e delle Finanze. La messa in sicurezza delle due autostrade, ritenute strategiche in caso di calamità naturali, era stata già inserita nella legge finanziaria del 2012. I lavori per la messa in sicurezza sono cominciati lo scorso mese di maggio e riguardano i principali viadotti delle due arterie, finalizzate a realizzare interventi di "anti-scalinamento". In parte sono finanziati destinando due rate, che la concessionaria versa ogni anno al ministero, per un totale 111 milioni e 750 mila euro. Mancano, 57 milioni e 736 mila euro che, ricorda nelle due lettere Strada dei Parchi, sono quota parte del finanziamento complessivo di 250 milioni di euro fino al 2021, necessari anche per la «fase due» della messa in sicurezza definitiva e completa delle due autostrade, e che, come già detto dall'Ad Ramadori, trovano copertura con risorse europee, ma disponibili solo nel 2021.

«La Cassa depositi e Prestiti, in una prima ipotesi, avrebbe dovuto anticipare le somme, ma ad oggi - dice la concessionaria Strada dei Parchi - è tutto fermo, perché a fare resistenza è il ministero dell'Economia e delle Finanze, e segnatamente l'alta burocrazia. Vista la necessità, peraltro condivisa di non fermare i lavori di anti-scalinamento degli impalcati dei viadotti - si legge nella lettera - e tenuto conto che la copertura finanziaria ad oggi garantita è di 111 milioni e 720 mila euro, non bastanti a completare l'opera, occorre urgentemente stanziare l'importo mancante, di 57 milioni e 736 mila euro, se si vuole evitare il blocco dei cantieri, in cui ad oggi sono impegnate 700 persone, con conseguenti inevitabili rischi per l'utenza autostradale in caso di ulteriori scosse sismiche». E ancora: «In assenza di urgenti istruzioni in merito, Strada dei Parchi si troverebbe nell'incapacità di dare piena esecuzione ai lavori, declinando fin d'ora ogni responsabilità».