Tartufai, finalmente c’è la legge 

Martedì il voto in consiglio regionale. Arrivano nuove regole per raccolta e vendita. E una mega fiera

PESCARA. Gli oltre 7mila cercatori di tartufi della regione – quelli in regola con il pagamento dei 150 euro l’anno per il tesserino – potranno contare su una legge più rispettosa delle esigenze del comparto e su una futura Fiera promozionale del profumato prodotto abruzzese, sul modello di quelle in Piemonte, Toscana o Umbria.
Martedì le modifiche alle attuali norme verranno discusse dal consiglio regionale.
Una delle novità riguarda la raccolta, la commercializzazione, la tutela e la valorizzazione dei tartufi d’Abruzzo. Ci sarà un programma annuale di finanziamento per «sostenere le iniziative orientate alla ricerca scientifica, alla sperimentazione e alla formazione e qualificazione tecnico professionale dei raccoglitori, oltre che alla tutela, al potenziamento e monitoraggio della tartuficoltura». Si prevede, inoltre, che il programma annuale possa essere integrato con programmi operativi «volti ad attivare interventi specifici, quali, a titolo esemplificativo, la realizzazione della cartografia con la conseguente realizzazione di mappe dell’intera regione in cui vengono evidenziate le attitudini del suolo a produrre tartufi». Questi programmi annuali sono finanziati grazie a una nuova e più equa ripartizione delle somme acquisite per il rilascio delle abilitazioni alla raccolta dei tartufi in Regione ed individuando le modalità e i criteri attraverso i quali ripartire le somme, nonché i soggetti beneficiari dei contributi. A beneficiare degli interventi finanziati saranno le associazioni dei tartufai (attualmente se ne contano tredici), che otterranno sovvenzioni specifiche per iniziative da loro stesse promosse.
Altra significativa modifica riguarda l’istituzione della Fiera promozionale del tartufo abruzzese (ogni anno si dichiara la raccolta di circa 200 quintali, ma la cifra è sottostimata). La pianificazione di tale manifestazione è demandata alla giunta regionale che, con cadenza annuale, d’intesa con le associazioni di tartufai, ha il compito di disporre il programma e le modalità organizzative.
«Gli interventi normativi», spiega Lorenzo Berardinetti, presidente della Commissione agricoltura, sviluppo economico e attività produttive, proponente e relatore della nuova legge, «rappresentano il frutto di un’attenta analisi delle attuali esigenze, anche in ordine alla sempre più crescente necessità di una maggiore vigilanza e controllo e alla non più rinviabile esigenza di dare al tartufo abruzzese il giusto riconoscimento al di fuori dei confini regionali. La fiera, per esempio, tende ad avere gli stessi risultati di regioni come il Piemonte, con la fiera internazionale di Alba, l’Umbria con la mostra mercato di Norcia, o altre fiere di rilevanza nazionale come quelle di San Miniato in Toscana e quella di Acqualagna nelle Marche. Manifestazioni che riescono ad attrarre visitatori e a portare beneficio ai territori, con ricadute per il tessuto economico e sociale. Con la nuova legge l’Abruzzo si posizionerà ai primi posti tra le regioni più avanzate in questo settore».
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