Trame, risate e patti del comitato d’affari

Bufera sugli appalti post-sisma, ecco chi sono i personaggi della cricca sulla ricostruzione

L’AQUILA. Tutte le mosse della «cricca» che lavora all’Aquila. Un capitolo al giorno, per una settimana di fuoco attorno agli appalti della ricostruzione. Le esplosive intercettazioni telefoniche allegate alla mega-inchiesta della Procura di Firenze su appalti e corruzione contengono tutte un capitolo finale: «Conversazioni riferite al terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009». Da 7 giorni, gli appalti della ricostruzione riportano il sisma dell’Aquila alla ribalta nazionale.

SETTE GIORNI DI FUOCO. Primo capitolo: le risate sciacalle di Piscicelli e Gagliardi la notte della catastrofe. Secondo: il comizio di Letta («questi non avranno un euro»). Terzo: i 20 camion e i 6 escavatori da mandare «in economia» durante l’emergenza. Chi rideva, già lavorava. Quarto: il viaggio della speranza a palazzo Chigi per ottenere la benedizione del consorzio «Federico II», matrimonio tra la Btp degli indagati Fusi e Vincenzo Di Nardo e tre ditte aquilane.

Quinto: le «ferie all’Aquila» del geometra Fracassi che festeggia l’appalto da 7,3 milioni per la scuola Carducci. Sesto: il provveditore interregionale alle Opere pubbliche Guglielmi, soggetto attuatore della ricostruzione, e le sue frequentazioni con l’altro Di Nardo, Antonio, funzionario ministeriale, che per la Dia di Napoli è «vicino al clan dei Casalesi» e tratta lo sbarco di imprese all’Aquila. Settimo: gli intoppi in città del consorzio, che perde l’appalto dal Comune per i puntellamenti del convitto nazionale perché i lavori vanno «troppo a rilento».

L’esame delle carte è solo all’inizio, e potrebbe riservare altre sorprese. E altri capitoli stanno per essere scritti. PISCICELLI. L’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli (direttore dell’impresa «Opere pubbliche e ambiente spa», inserita nel Consorzio Stabile Novus con sede a Napoli) cerca appalti dal terremoto. Viene intercettato, poche ore dopo il sisma, mentre parla col cognato Pierfrancesco Gagliardi. Ecco quello che resterà alla storia come il dialogo della vergogna.

Piscicelli: «Sì...». Gagliardi: «...oh...ma alla Ferratella occupati di ’sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito...non è che c’è un terremoto al giorno». Piscicelli: «no...lo so...(risata)». Gagliardi: «...così per dire...per carità...poveracci». Piscicelli: «...vabbuò, ciao». Gagliardi: «...o no?». Piscicelli: «...eh certo...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto...». Gagliardi: «...io pure...vabbuò...ciao».

BALDUCCI. L’ex vice di Guido Bertolaso e presidente del consiglio dei lavori pubblici, noto in Abruzzo per aver lavorato all’emergenza-sicurezza dei laboratori del Gran Sasso, è accusato di aver dato appalti agli amici imprenditori dietro corresponsione di regali e, per questo, arrestato. Cerca di trovare un posto al figlio («Oggi quello ha fatto 30 anni...ti rendi conto?) nei lavori del post-sisma.

ANEMONE. Balducci ne parla con l’imprenditore Diego Anemone, pure lui arrestato, che dopo aver lavorato alla Maddalena e vinto altri appalti pubblici punta dritto sull’Aquila. Secondo il gip di Firenze Rosario Lupo, Balducci «vuole far pesare il fatto che si è fatto promotore per le imprese di Anemone per i lavori post-terremoto».

DE SANTIS. Fabio De Santis, funzionario delegato alla gestione Grandi eventi e provveditore alle opere pubbliche in Toscana, pure lui arrestato, è accusato di aver favorito imprenditori a lui vicini per far ottenere loro appalti al G8 della Maddalena, ai Mondiali di nuoto a Roma. Avrebbe ricevuto in cambio automobili, cellulari, arredi e prestazioni sessuali. Mentre parla al telefono col fratello dice: «...te l’ho detto di L’Aquila...gli ho detto...“Die’ (per il gip parla di Anemone, ndr)...una cosa è certa...ho detto che lui...ha fatto...diciamo, è della squadra ma è stato in panchina...gli altri giocavano...capito?».

BERTOLASO. Il capo della Protezione civile, impegnato all’Aquila dal 6 aprile, è indagato per corruzione, reato che si sarebbe concretizzato nella ricezione, dall’imprenditore Anemone, di «soldi contanti e prestazioni sessuali». Anche lui entra nelle intercettazioni. Sotto esame soprattutto le sue «frequentazioni» con gli imprenditori interessati a lavorare all’Aquila.

VERDINI. Il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, indagato per corruzione, mostra grande attivismo nel periodo post-terremoto e, in particolare, coltiva l’amicizia con l’imprenditore Riccardo Fusi presidente dell’azienda toscana Btp. Verdini, per l’accusa, si adopera per favorire la costituzione del consorzio «Federico II» che cerca appalti per la ricostruzione.

Verdini chiama l’imprenditore Fusi e gli passa al telefono Gianni Chiodi, presidente della Regione e commissario del governo per la ricostruzione, che gli dà il suo numero di cellulare. Dice Verdini: «Vai da lui, è un amico». Chiodi, giorni fa, ha precisato che il suo era un semplice «atto di cortesia».

FUSI. Riccardo Fusi, presidente della Btp (Baldassini-Tognozzi-Pontello), una delle prime 10 aziende del mattone in Italia, pure lui indagato, sbarca all’Aquila attraverso il cavallo di Troia del consorzio «Federico II» di cui fanno parte le imprese aquilane «Ettore&Carlo Barattelli srl», «Vittorini Emidio costruzioni srl» e «Marinelli ed Equizi srl». Il consorzio prende soldi pubblici (la scuola provvisoria Carducci; i lavori alla caserma Pasquali; i puntellamenti) e privati (messa in sicurezza e recupero opere d’arte commissionati dalla Carispaq).

DI NARDO. Dipendente del ministero delle Infrastrutture, Antonio Di Nardo di fatto è il segretario del provveditore alle opere pubbliche Guglielmi. Vuole far sbarcare all’Aquila il Consorzio stabile Novus. Per la Dia di Napoli è persona «vicina al clan dei Casalesi».

SANCETTA. Il magistrato della Corte dei Conti Mario Sancetta, per l’accusa, si adopera per procurare appalti a persone a lui collegate. FRACASSI. È il geometra marsicano tuttofare, il referente di Fusi in Abruzzo. Si muove bene anche su Vasto, dove entra in contatto con l’imprenditore Guglielmo Boschetti il quale si propone per la fornitura di case di legno. Fracassi è l’uomo dell’sms: «Vinto il primo appalto: una scuola per 7,3 milioni da consegnare chiavi in mano il 10 settembre. È il primo, gli altri a breve. Ferie all’Aquila».

GUGLIELMI. Il provveditore interregionale alle opere pubbliche Abruzzo-Lazio-Sardegna Giovanni Guglielmi, soggetto attuatore della ricostruzione, appare dalle intercettazioni come un uomo super partes che si fa tirare per la giacca da impiegati, faccendieri e imprenditori. Compreso l’amico dei clan.