Un figlio in provetta costa 87 euro 

La Regione approva il piano che aiuta centinaia di coppie. E fissa i ticket per chi vuole concepire un bimbo

PESCARA . Si chiama Louise Joy Brown, è nata a Oldham il 25 luglio 1978, ed è la prima persona al mondo concepita con la tecnica della procreazione medicalmente assistita. Da allora di tempo ne è passato, ma il sogno delle coppie con problemi di fertilità di poter avere un bambino grazie alla Pma spesso si è infranto sullo scoglio del vile denaro.
LA SVOLTA. Ora, in Abruzzo, sarà possibile provarci a costi più contenuti rispetto al passato. La Regione, infatti, ha recepito il decreto del presidente del consiglio dei ministri del 2017 con il quale le tecniche di procreazione medicalmente assistite sono state inserite nei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Il piano è pronto, dovrà solo essere approvato in Giunta nei prossimi giorni.
Omologa o eterologa, l’obiettivo della Pma è sempre quello di superare le cause di infertilità che impediscono di avere un figlio. Al mondo, oggi, sono circa quattro milioni e mezzo i bambini venuti al mondo grazie alla Pma.
IL PRIMO LIVELLO. L’introduzione della Pma nel servizio sanitario, spiega l’assessore regionale Silvio Paolucci, «comporterà una drastica riduzione dei costi che le coppie affette da infertilità dovranno sostenere per sottoporsi a tecniche di procreazione assistita».
Per l’esecuzione delle tecniche Pma di primo livello è attualmente prevista una tariffa di 290 euro. Con l’introduzione nel sistema sanitario regionale il costo della quota di compartecipazione che la coppia dovrà pagare scenderà a 87,78 euro.
Per tecniche di primo livello si intendono, spiega l’Agenzia sanitaria regionale, una serie di procedure che vanno dalla stimolazione ovarica all’inseminazione sopracervicale, all’eventuale crioconservazione dei gameti maschili.
IL SECONDO LIVELLO. Per le tecniche di II livello (che prevedono, tra l’altro, la fertilizzazione dei gameti in vitro e il trasferimento dell’embrione secondo la tecnica Fivet) oggi è previsto il pagamento di una tariffa di 1.150 euro. Con l’introduzione nel servizio sanitario regionale la compartecipazione alla spesa avrà un costo massimo di 623,93 euro per ciclo.
IL TERZO LIVELLO. Tecnicamente è quello più complesso, a causa delle procedure di prelievo di gameti maschili e femminili, anche facendo ricorso a donatori esterni alla coppia.
In questo caso, in attesa di atti di competenza statale, l’Abruzzo recepisce il documento della Conferenza delle Regioni relativo alla definizione di una «tariffa unica convenzionale per le prestazioni di fecondazione eterologa». Le tariffe, in questo caso, data la maggiore complessità dei trattamenti, restano alte e vanno da 1.500 a 4.000 euro, compresi i 500 euro necessari per i farmaci.
LA CONSERVAZIONE. Per la crioconservazione di ovociti attualmente è prevista una tariffa di 250 euro per il primo anno e di 100 euro per ciascun anno successivo. «La compartecipazione alla spesa da parte dell’assistito», spiega ancora Paolucci, «scenderà a una tariffa annuale pari a 100 euro. Nel caso in cui la crioconservazione di gameti sia legata all’effettuazione di terapie potenzialmente lesive della capacità riproduttiva, gli assistiti che ne faranno richiesta saranno esentati dal pagamento della spesa di compartecipazione». È il caso, questo, delle persone colpite da patologie tumorali in età fertile e con prognosi favorevole a lungo termine, che debbano sottoporsi a terapie in grado di minarne la capacità riproduttiva. In questo caso, il ricorso alla crioconservazione dei gameti è totalmente a carico dei servizio sanitario regionale.
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