Un patto per l’innovazione nel Mediterraneo

Tre giorni di incontri promossi dalla Camera di commercio con l’adesione di cento aziende.

CHIETI. Non più solo un’intesa, ora è anche una certezza. Ieri mattina, nell’ambito del quarto meeting internazionale «Grandi progetti nel Mediterraneo», è stato firmato un accordo tra l’Abruzzo e la Bosnia Erzegovina.
Intesa che sancisce l’avvio di una serie di collaborazioni nella costruzione di infrastrutture, ma anche negli scambi scientifici, allo scopo di riproporre a livelli competitivi tutta l’area del mare nostrum. L’obiettivo principale del ciclo di incontri programmati a partire da ieri, e previsti ancora per oggi e domani nel padiglione A del centro espositivo della Camera di Commercio di Chieti (ex Foro Boario), è quello di creare un piano di aiuti ai Paesi in via di sviluppo.

re giorni d’incontri. Sono oltre un centinaio le aziende abruzzesi che potranno esporre i propri progetti nei settori della innovazione tecnologica, energia, infrastrutture, finanza, pubblica amministrazione, formazione, servizi e immobiliare. Nuove coordinate per ricostruire un’economia in forte crisi e territori martoriati da tragedie climatiche e conflitti etnici. «Penso che l’Abruzzo e la Bosnia possano da oggi avviare un importante patto di collaborazione», spiega Velimir Kunic, ministro allo sviluppo economico della Bosnia, «l’Abruzzo ora ha grandi possibilità di investimento nel nostro Paese in cui c’è grande bisogno di infrastrutture e di sviluppo tecnologico nelle scienze». Quasi al completo la rappresentanza politica abruzzese all’inaugurazione del meeting.

«Il Mediterraneo è il nostro passato, ma anche il nostro futuro» precisa il sindaco di Chieti, Francesco Ricci, «il nostro compito deve essere quello di facilitare prima di tutto il rapporto tra i popoli». E proprio Chieti oggi sarà al centro di uno dei dibattiti più attesi tra gli appuntamenti previsti nell’arco della giornata. Alle 15, si discuterà il piano dei lavori InTe che riguarda l’area ex Burgo. Sarà anche un’occasione per porre le basi di un modello da utilizzare in altre realtà del Mediterraneo.