Villa Badessa abbraccia il sindaco venuto da Tirana 

Erion Veliay visita la frazione di Rosciano: è l’unica colonia albanese in Abruzzo D’Alfonso: «Conserveremo con ogni mezzo questo patrimonio culturale»

ROSCIANO . Un’accoglienza non solo simbolica per il sindaco di Tirana, Erion Veliay, a Villa Badessa, colonia albanese insediata in Abruzzo nel 1743. Ad accompagnare il primo cittadino di Tirana, nella visita, il presidente della Regine, Luciano D’Alfonso e il presidente della Provincia, Antonio Di Marco. Nel borgo, oggi poco più di 300 anime, non si parla più l’albanese come accadeva un tempo, ma la nascita di una associazione culturale nel 1991 ha permesso di continuare a tramandare nel tempo le antiche tradizioni, i costumi e la tutela del patrimonio religioso, come la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, l’unica in Abruzzo di rito greco-bizantino, che fa capo all’Eparchia di Lungro, in Calabria, e costruita nel 1754 nella piazzetta principale di Villa Badessa.
Ad attendere l’arrivo del sindaco della capitale albanese c’è il primo cittadino di Rosciano, Alberto Secamiglio, insieme ai rappresentanti dell’associazione. Alcune famiglie rispolverano anche gli abiti tradizionali, ereditati dai bisnonni che hanno vissuto nel borgo, e monili del ’700. «Siamo rimasti in pochi rispetto alle 18 famiglie albanesi che nel 1743 migrarono in Abruzzo per sfuggire alla persecuzione religiosa dei turchi», racconta un’anziana donna di origine albanese che segue l’evento con commozione. Lei è nata a Rosciano, ma i nonni sono della prima generazione. «Gli abitanti di Villa Badessa, a distanza di quasi tre secoli, conservano gelosamente la propria fede e la professano con la liturgia originaria del rito greco-bizantino», aggiunge. «Ancora oggi, una parte del cimitero di Villa Badessa conserva un’area dedicata agli esuli albanesi. «Sono posizionate a est, mentre le lapidi sono rivolte verso il mare adriatico e sono baciate dal sole, come vuole la nostra tradizione», conclude la donna. «Questo luogo ha identità, cultura, originalità religiosa e contiene uno spirito comunitario forte e coeso», ha esordito D'Alfonso. «Noi vogliamo un Abruzzo che sia percepibile e riconoscibile anche attraverso queste specificità. E pertanto sono grato al sindaco di Tirana per aver visitato Villa Badessa, la cui comunità con energia continua a tutelare le sue origini, forte anche dell’opera di studiosi e operatori economici del posto, che mantengono in vita questo fuoco dell’identità. Noi», ha aggiunto D’Alfonso «cercheremo di conservare con ogni mezzo a nostra disposizione questo patrimonio culturale». I cittadini hanno aperto le proprie abitazioni e mostrato gli interni, molti dei quali costruiti ancora secondo la tradizione albanese. Poi, la delegazione è stata ospitata dalla cantina Marramiero, poco distante, per un brindisi.
LA NUOVA AUTOSTRADA. Una tappa della visita è stata quella al Comune di Pescara, dove il sindaco Marco Alessandrini ha ricevuto il collega di Tirana. «Vogliamo rendere priorità la realizzazione dell’autostrada Tirana-Dubrovnik», ha detto D’Alfonso, «che arma e vivifica l’Euroregione Adriatico-Ionica, una infrastruttura di 300 chilometri».
L’ALBERO DELL’AMICIZIA. Il sindaco di Tirana, in segno di amicizia e collaborazione ha piantato un albero nel giardino accanto al Municipio.
ALL’UNIVERSITÀ. In mattinata, Erion Veliay ha visitato l’Università. Un appuntamento che potrebbe diventare fisso, da tenere alternativamente un anno a Pescara e un anno a Tirana, aperto a studenti, imprenditori, politici e amministratori, per aprire un confronto globale sui modelli di sviluppo di realtà che distano meno di un’ora di aereo. (c.s.)