Vino, è l’anno dei bianchi

Anche i rossi saranno di qualità. Le stime della Coldiretti Abruzzo

PESCARA. Si lavora ancora nelle vigne abruzzesi tra i filari del Montepulciano, ma già si può mettere nel conto un'annata ottima per i bianchi (che si sono avvantaggiati dell’anticipo di vendemmia di 10-15 giorni) e buona per i rossi. La quantità è leggermente inferiore a quella del 2011, ma con variazioni sensibili tra zona e zona.

La stima dell'ufficio vitivinicolo della Coldiretti Abruzzo sulla vendemmia 2012 parla di una riduzione generalizzata della quantità intorno al 10% con particolare riferimento alle zone collinari più asciutte. Per vinificazione e mosti la Coldiretti regionale stima una produzione di 2 milioni 684 mila quintali di uva contro i 2 milioni 981 mila del 2011. La quantità totale di vino prodotto dovrebbe superare di poco i due milioni di ettolitri (1.180.000 di vini Doc, Docg e Igt; 812 mila uva da tavola) contro i 2 milioni 284mila ettolitri del 2011.

Da punto di vista qualitativo l'annata è stata particolarmente favorevole per la mancanza di attacchi parassitari e neanche la siccità ha danneggiato la produzione come si temeva inizialmente, ma ha influito positivamente perché si è verificata al termine dello sviluppo vegetativo delle uve.

«Per quanto riguarda la quantità abbiamo avuto una diminuzione soprattutto in alcune zone, ma non ha certamente influito sulla qualità del prodotto finale» spiega Domenico Pasetti presidente di Coldiretti Abruzzo e imprenditore vitivinicolo. «Per i bianchi sarà sicuramente un'annata ottima. Per i rossi è ancora presto per dare un giudizio ma ci sono tutte le premesse per confermare la qualità consolidata».

Per il vino abruzzese si apre così una buona stagione, con i mercati sempre più attenti a un prodotto che guadagna terreno nella difficile e affollataplatea dei produttori italiani, come dimostrano anche i riconosci delle più importanti guide vinicole. Un apprezzamento che viene anche dai mercati esteri, come evidenziano i dati dell'export che per il 2011 hanno registrato il superamento della soglia dei 100 milioni di euro (per l’esattezza 105 milioni) facendo segnare un balzo in avanti rispetto al 2010 del +5,7 per cento.

Anche i dati per l'annualità in corso confermano una tenuta positiva delle performance, soprattutto nei mercati storici come Germania, Stati Uniti e Canada, anche se nuovi interessanti segnali arrivano da Spagna, Francia e Giappone che dimostrano di apprezzare i vitigni tradizionali e gli emergenti bianchi come il Pecorino.

«Negli anni passati», spiega Pasetti, «abbiamo puntato alla trasformazione finalizzata alla quantità, negli ultimi anni c'è stata invece una inversione di tendenza con una forte specializzazione del settore, con l'innovazione in campagna prima e in cantina poi. Attraverso un miglioramento del processo siamo riusciti a trasformare la qualità di origine dell'uva in un ottimo prodotto finale». Da una parte il miglioramento delle tecniche sia sul campo che in cantina, dall'altra un fattore importante e indiscutibile: «L'unicità del nostro territorio" sottolinea l'imprenditore «altro aspetto fondamentale dell'eccellenza dei nostri vini».

Di «qualità totale» parla Tonino Verna, presidente del Consorzio di Tutela dei vini d’Abruzzo e presidente della Cantina Tollo: «E’ quello il percorso che dobbiamo fare», spiega, «anche se è chiaro che non tutti i produttori possono arrivare al top della qualità, perché un vitigno vicino al mare non avrà le stesse caratteristiche di uno collinare. Ma in ogni fascia di mercato bisogna dare il meglio». Verna sottolinea in particolare la grande crescita dei vini bianchi abruzzesi, «che un tempo erano la nostra Cenerentola. Adesso i nostri bianchi stanno diventando delle eccellenze a livello nazionale, ottengono riconoscimenti e hanno grande successo tra i consumatori e sono sempre più importanti nel costruire l’identità vitivinicola dell’Abruzzo».

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