TURNO DI NOTTE

Contro le scottature basta un algoritmo

I consigli utili arrivano spesso quando ormai è troppo tardi. Prendete, per esempio, la questione delle scottature estive da spiaggia. Adesso che l’estate declina ormai verso l’autunno una ricerca ci spiega che non abbiamo mai capito come spalmarci addosso la crema che dovrebbe proteggerci dai raggi solari. Secondo questo nuovo studio pubblicato dalla rivista Acta Dermato-Venereologica, infatti, non conta tanto il fattore di protezione adottato, ma la quantità di crema spalmata. Come regolarsi? Secondo gli autori della ricerca, c’è un errore che quasi tutti commettiamo. Tendiamo a compiere sempre il medesimo gesto: spalmiamo la crema solare nelle zone esposte. «Le persone ottengono generalmente una minore protezione rispetto a quella che immaginano», ha spiegato al quotidiano The Guardian l'autore dello studio, Antony Young, professore di fotobiologia del King's College London. «Ad esempio, se usi una protezione 20 e applichi uno strato di crema da 0,75 milligrammi per centimetro quadrato, il tuo livello di protezione è minore di 4». Gli studiosi, insomma, suggeriscono di spalmare almeno 2 milligrammi per centimetro quadrato. Complicato? No: basta mettere a punto un algoritmo, ed è fatta. Il rischio, naturalmente, è che, a forza di calcolare, eviteremo di scottarci le spalle ma ci bruceremo un pezzo di cervello.
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