Bernardo Bertolucci

TURNO DI NOTTE

Quella porta da lasciare aperta sul futuro

Ci sono insegnamenti preziosi che riceviamo in maniere oblique, parlando d’altro. Per esempio, di cinema. Uno di questi consigli utili lo ricevette, qualche tempo fa, Bernardo Bertolucci, il regista morto ieri all’età di 77 anni. Rispondendo a una domanda sul suo modo di girare i film, Bertolucci ricordò un suo incontro con il grande regista francese Jean Renoir, a Los Angeles, negli anni Settanta. «Alla fine del nostro incontro», racconta Bertolucci, «Renoir mi disse: “Ricordati di lasciare sempre una porta aperta sul set, perché non si sa mai chi potrebbe entrare”. È proprio questa, secondo me, la bellezza del cinema, lasciare passare uno spiffero della vita vera è qualcosa che aiuta la mia creatività». Parlava di cinema, il regista figlio del maestro dell’Impressionismo, e di film parlava anche Bertolucci. Ma, a ben guardare, quel consiglio serve anche a chi non ha mai pensato di girare un solo metro di pellicola. E’ un suggerimento a non dare per scontato il futuro. Il consiglio di cui Bertolucci fece tesoro ci riguarda un po’ tutti: è un invito a lasciare aperta la nostra vita all’irruzione del caso. Non sempre, infatti, l’imprevisto è foriero di lutti. Capita, invece, che sia messaggero di una piccola rivoluzione che dobbiamo incoraggiare a entrare nella nostra vita attraverso una porta aperta sul futuro. La porta di Renoir.
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