Riccardo Lanzafame con il cuoco del Gambia e il cartello affisso sulla locanda (dal Corriere di Bologna)

TURNO DI NOTTE

«È un ragazzo bravissimo, sa fare le pizze»

È un ragazzo bravissimo, sa fare le pizze. Questo basta e avanza per Riccardo Lanzafame, gestore di una locanda a Montescudo-Montecolombo in provincia di Rimini. Basta e avanza per giustificare l’assunzione di un giovane africano immigrato in Italia dal Gambia. Contro di lui si era scatenata, nei giorni scorsi, una gazzarra razzista. Alcuni clienti avevano protestato: avrebbe dovuto assumere un italiano. E così alcuni avevano cominciato a disertare la locanda; altri ordinavano pizze che poi non ritiravano. Lanzafame ha deciso così di appendere fuori dal suo locale un cartello con su scritto: «In questo locale abbiamo assunto un ragazzino africano, se sei razzista non entrare». La protesta razzista è presto tracimata su facebook. «C'è stato chi ha scritto che potevo fare a meno di assumere un africano, forse era meglio un Papa nero», ha raccontato il ristoratore al Corriere della Sera. Lanzafame aveva assunto il giovane africano sulla base delle referenze fornite dalla scuola alberghiera che frequentava. «Quando gli ho detto dei commenti si è messo a piangere, non voleva più venire a lavorare, l'abbiamo convinto a restare». Il ristoratore ha tenuto botta, come un italiano antico abituato ad accogliere chi vuole lavorare. «È un ragazzo bravissimo, sa fare le pizze». Per Lanzafame basta questo. E dovrebbe bastare per tutti noi.
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