Robert Feher, detto Igor il russo

Arrestato in Spagna Igor il russo, il killer di Budrio

Prima di essere catturato ha ucciso due militari della Guardia civil e un passante. Il 5 dicembre scorso aveva ferito altre due persone. Il ministro Minniti: «La cattura grazie a una segnalazione del Ros»

ROMA. È stato arrestato in Spagna il latitante serbo Norbert Feher, meglio conosciuto come "Igor il killer" di Budrio. È stato fermato la notte scorsa a Saragozza, in Spagna, durante uno scontro a fuoco in cui ha ucciso due militari della Guardia Civil e un passante. Lo riporta El Pais e l'arresto è confermato dalla Guardia Civil. E' accaduto nella zona di El Ventorrillo, compresa tra le città di Terruel in Andorra e Albalete del Arzobispo. Il nome di Feher e il suo identikit erano stati segnalati dai carabinieri del Ros alla polizia spagnola. Igor il russo aveva già ferito altre due persone il 5 dicembre scorso ad Albalate del Arzobispo, vicino a Terruel, nella comunità autonoma di Aragona. Da allora, spiega El Mundo, la sorveglianza nella zona si era intensificata. Secondo quanto riferito dal sito del quotidiano spagnolo, quel giorno un uomo di 72 anni aveva tentato di entrare nella sua casa di campagna, accompagnato da un fabbro, per cambiare la serratura che da alcuni giorni risultava bloccata. I due erano quindi stati sorpresi da un uomo, probabilmente Igor, che gli ha sparato a bruciapelo, ferendo il fabbro a un braccio e il proprietario della casa nel fianco.

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L'arresto del latitante serbo accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri di Budrio (Bologna) e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri di Portomaggiore (Ferrara), l'1 e l'8 aprile, è avvenuto durante una sanguinosa sparatoria. La Procura della Repubblica di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva da tempo un'attività di indagine con rogatorie in Spagna, avendo trovato riscontri sulla presenza del ricercato, di origine serba. Altre indagini sono state fatte proprio in Serbia, in Austria e Francia, con trasferte degli investigatori, di concerto anche con le autorità di polizia spagnole. Questa mattina la polizia scientifica italiana ha concluso positivamente il riscontro delle impronte digitali rilevate ad Igor il russo e immesse dalla Guardia Civil nella banca dati europea Afis con quelle già in possesso della polizia italiana. Il riscontro ha dato esito largamente positivo, confermando definitivamente che la persona arrestata è proprio quella ricercata per gli omicidi commessi a Budrio (Bologna) e Portomaggiore (Ferrara). 

«Non abbiamo mai mollato la ricerca di questo pericolosissimo individuo», ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio del Sette. «Igor è stato arrestato dopo un drammatico conflitto a fuoco in cui hanno perso la vita due nostri confratelli della Guardia Civil e un civile», ha detto del Sette a margine della presentazione del calendario Cites, oggi a Roma. «Gli ultimi sviluppi dimostrano quanto sia pericoloso e che grosso peccato sia stato metterlo in libertà nel 2015, quando ancora doveva scontare degli anni di galera». 

«Un ringraziamento alle autorità spagnole, all'Arma dei carabinieri e il pensiero va alle vittime di Budrio e alle vittime in Spagna». Così il ministro dell'Interno Marco Minniti oggi a Rimini in prefettura per la firma del "Patto per la sicurezza avanzata" alla presenza dei 25 sindaci della Provincia. «Come potete capire è stata una situazione piuttosto drammatica l'arresto è avvenuto a circa 200 chilometri da Saragozza, il tutto è frutto di un'attività investigativa che è partita dall'attività di indagine dell'Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c'era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia civil il possibile luogo dove si poteva nascondeva Robert Feher, a testimonianza di un'attività investigativa mai cessata. Abbiamo sempre detto dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese che noi non avremmo mai mollato». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti. Minniti, dopo aver espresso la gratitudine all'Arma dei carabinieri "dell'intero Paese", ha ricordato che il tutto «è stato coordinato dalla procura di Bologna: «Ho appena sentito il procuratore Giuseppe Amato - ha detto - che ho sinceramente ringraziato per il lavoro investigativo fatto. C'è stata una sintonia d'indagine tra la Procura di Bologna e l'attività dei carabinieri che considero particolarmente importante. Il pensiero va - ha sottolineato Minniti - alle persone che sono morte a Budrio e a Portomaggiore, ai loro familiari». Per rispondere alle polemiche seguite ai giorni delle scorribande di Igor, il ministro ha ricordato come possa sembrare alle volte che in »in questo Paese abbiamo un'attività di investigazione e repressione alle volte lente, ma tuttavia arrivano». Infine, Minniti ha valutato come l'epilogo testimoni la pericolosità del soggetto con una conclusione cruenta dell'attività di indagine: «In questo momento Italia e Spagna si sentono vicinissime».

«Spero che sconti la pena dovuta e che possa essere finalmente fatta giustizia. Anche se questo non potrà mai cambiare il mio dramma». Così Maria Sirica, vedova del barista Davide Fabbri, prima vittima di "Igor il russo", ha reagito alla notizia dell'arresto del latitante serbo in Spagna. Secondo il suo avvocato, Giorgio Bacchelli, che ha riportato all'Ansa le dichiarazioni della donna, Sirica è «molto agitata e molto turbata» dalla notizia.