Buoni propositi per il 2019 (dall'Almanacco di Sanremo)

TURNO DI NOTTE

Attenti ai buoni propositi che si avverano

A fare un elenco di buoni propositi per l’anno nuovo si rischia sempre qualcosa. Il pericolo non è solo quello di non riuscire a mantenere le promesse fatte ma anche che le cose sperate si avverino. E’ Santa Teresa d’Avila a metterci in guardia da questo secondo rischio. «Sono state versate più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non esaudite», avverte la mistica spagnola. Ma, nonostante questi rischi, è difficile resistere alla tentazione di formularle queste buone intenzioni. Un compito che si può affrontare con qualche profitto anche con un pizzico di disincanto. Cedette alla tentazione di questo genere di vademecum anche uno scrittore satirico come Jonathan Swift che annotò alcune delle sue buone intenzioni in uno scritto intitolato “Quando diventerò vecchio”. L’autore dei Viaggi di Gulliver si proponeva, fra le altre cose di «non parlare troppo e non di me stesso» e di «non essere troppo prodigo di consigli e disturbare gli altri solo se lo vogliono davvero». Concludendo il suo elenco con un caustico: «Non fissarmi con l’idea di seguire tutte queste regole, con il rischio di non seguirne nessuna». In tempi come questi di cattiveria esibita conviene però affidarsi ai soli due buoni propositi annotati dalla scrittrice americana, Susan Sontag, nel 1972: «Gentilezza, gentilezza, gentilezza» e «Prego per il coraggio».
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