GENOVA

Crollo del ponte, Mattarella: perseguire verità con rigore / VIDEO

 Svolti i funerali di Stato. Il bilancio è salito a 41vittime e 15 feriti. Un sopravvissuto telefona  alla Prefettura: "Sono a casa, sto bene". Resta un disperso. Due inchieste della Procura: errore umano, tiranti sotto accusa.  "Radiografia" a tutti i viadotti

Il disastro del ponte / VIDEO E FOTOGALLERY

GENOVA. Si sono svolti nel padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova i funerali di Stato per 19 delle 41 vittime del crollo del ponte Morandi. In prima fila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Conte. "Sono momenti di dolore condiviso da tutta l’Italia che dimostra unità in questo stato d’animo. Le parole vanno spese in questa direzione perchè il Paese unito rende più forte l’accertamento della verità che va perseguita con rigore", ha commentato Mattarella che si è recato in sopralluogo nella zona del crollo e poi in visita privata ai feriti ricoverati negli ospedali Villa Scassi, Galliera e San Martino.

"Il disastro", ha detto l'arcivescovo di Genova, cardinale Bagnasco, "ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferità è profonda, e la giustizia doverosa non cancellerà la tragedia, ma la città non si arrende: l'anima del suo popolo continuerà a lottare e sapremo trarre dal nostro cuore il meglio". Applausi alla lettura del nome delle vittime ed al momento in cui il cardinale ha citato i vigili del fuoco e la loro "professionalità generosa". In città le campane delle chiese hanno cominciato a suonare a morto all'inizio della cerimonia, durante la quale anche i negozi sono rimasti chiusi. Fermi pure i lavori nel porto. Altre famiglie delle vittime hanno preferito funerali privati, nei luoghi di residenza. Alcune bare sono riconoscibili non solo per i fiori, perlopiù bianchi, ma anche per bandiere del Cile, una sciarpa del Genoa, un pupazzo. I giocatori di Genoa e Sampdoria sono arrivati insieme, sono entrati nel padiglione della Fiera di Genova camminando vicini. Ci sono i presidenti Ferrero e Preziosi e gli allenatori Ballardini e Giampaolo. Le partite Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa sono state rinviate per lutto. L'arrivo delle squadre è stato accolto da un lungo applauso.

LE RICERCHE. Tra le macerie del ponte Morandi si continua a scavare senza sosta. Il bilancio delle vittime è salito a 41 morti. Scende il numero dei dispersi: uno solo manca all'appello. E' stata ritrovata l'auto sulla quale viaggiava la famiglia Cecala, il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni; è stata recuperata dai vigili del fuoco sotto le macerie del ponte Morandi a Genova. L'auto è stata individuata nella notte, completamente schiacciata, sotto un grosso blocco di cemento che faceva parte del pilone della struttura crollato nei pressi dell'argine sinistro del Polcevera. "Una notizia davvero importante", ha commentato il procuratore capo Francesco Cozzi che il giorno prima aveva detto che i dispersi potevano essere 10-20.

Albert, il tedesco che era inserito nell'elenco dei dispersi, ha telefonato alla Prefettura per far sapere che è vivo e sta bene. Ora l'unico disperso è il genovese Mirko Vicini, operaio di Amiu, la municipalizzata dei rifiuti, che era nel capannone dell'azienda investito dal crollo. Nel frattempo Genova prova a gestire una situazione emergenziale che ha molti fronti, da quello degli oltre 600 sfollati a quello della viabilità. Mentre il titolo Atlantia (Autostrade) prova a riprendere quota dopo aver perso il 22% in Borsa.

 

L'INCHIESTA. La Procura sta valutando le immagini delle telecamere di videosorveglianza collocate sul ponte per avere un'idea più precisa possibile sul numero di auto e camion precipitati e in base a quelle capire quante altre persone siano state coinvolte nel crollo. Il procuratore ha sottolineato che "di fronte a una tragedia del genere" non vuole "sentir parlare di limiti di spesa o di norma" per le indagini sul crollo per il quale sono stati ipotizzati i reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. E si sta valutando la possibilità di procedere per omicidio colposo stradale, anche se "è prematuro perché significherebbe inquadrare in un certo modo le possibili cause e ipotecare un qualcosa che ancora si deve conoscere", ha puntualizzato il procuratore capo. Tra le vittime ci sono anche tre francesi. E Parigi ha aperto un'inchiesta per omicidi colposi.

I FERITI. Sono 15 di cui 9 in codice rosso. In particolare all'ospedale San Martino ci sono due persone definite gravissime, in pericolo di vita. Si tratta di un uomo di 36 anni, di nazionalità romena, politraumatizzato, e di una donna anziana, peraltro non ancora identificata, ricoverata in rianimazione a causa di intossicazione da monossido di carbonio. La donna non è stata interessata direttamente dal crollo ma è probabile che ci sia stata una perdita di gas in seguito al crollo di blocchi di cemento su tubature e che l'anziana abbia inalato monossido nel punto in cui si trovava in quel momento.

GUARDA IL VIDEO dei vigili del fuoco

Ponte crollato, si scava nelle macerie con la speranza di trovare qualcuno vivo
La lunga e delicata opera di soccorso dei vigili del fuoco a Genova

SU AUTOSTRADE, "VIA LA CONCESSIONE". SOCIETA' SI DIFENDE - Nei confronti della società sono state avviate le procedure per l'eventuale revoca delle concessioni e per comminare multe fino a 150 milioni di euro. Lo hanno annunciato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e i vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che chiedono anche le dimissioni dei vertici della società. "I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l'Italia", dice Di Maio. "Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato", aggiunge Toninelli. A favore della revoca della concessione si schiera anche Salvini: "E' il minimo che ci si possa aspettare". La società da parte sua di difende: "Il viadotto era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova (che fa parte di Autostrade, ndr) con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche" e anche attraverso "società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni". L'esito ha sempre fornito "adeguate rassicurazioni".

SOS SICUREZZA: SENSORI E RADIOGRAFIA DI PONTI E VIADOTTI - Giganti in cemento armato, nati negli anni '60, che ormai rischiano di essere vecchi, troppo vecchi per il traffico anche di merci sempre più sostenuto. Sono i tanti ponti e viadotti in Italia che ora saranno sorvegliati speciali. Il ministro Toninelli promette soldi "per applicare a tanti di questi viadotti dei sensori tecnici che ci daranno lo stato dell'arte e ci permetteranno di prevenire". Salvini parla della necessità di "un'enorme radiografia delle opere pubbliche e un'enorme spesa. Bisogna prevenire: penso anche agli argini dei fiumi e alle zone franose".

LE MACERIE FANNO PAURA, RIMUOVERLE SUBITO - La Regione Liguria ha avviato un controllo meteo in tempo reale per scongiurare il rischio che le piogge impediscano i soccorsi nella parte del ponte autostradale Morandi crollata nel torrente Polcevera e che le macerie si trasformino in un 'tappo' per il deflusso delle acque. Sulla necessità di rimuovere le macerie "nel giro di giorni non di mesi" ha insistito il suo direttore generale della Protezione civile Agostino Miozzo "perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci possono essere dei rischi per la popolazione".

DUE INCHIESTE, PROCURA: "ERRORE UMANO", TIRANTI SOTTO ACCUSA - "Non è stata una fatalità, ma un errore umano" a provocare il crollo del ponte a Genova. E' la convinzione del procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che oggi ha compiuto un sopralluogo nella zona del ponte. La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo, mentre un'altra inchiesta è stata aperta dal ministero delle Infrastrutture.

LE STORIE, PER MARIUS E EDI FATALE IL RITARDO - Erano attesi al lavoro, ma per il traffico avevano fatto tardi. Un ritardo che è costata la vita a due ragazzi albanesi, Edi Bokrina di 28 anni e Marius Djerri, di 22 anni, da tempo residenti in Italia. Solo pochi minuti prima della tragedia avevano chiamato la ditta di pulizie per la quale lavoravano per avvertire del contrattempo e assicurare che si stavano affrettando.