Ecco i nuovi collegi: con il Rosatellum in Abruzzo cambia tutto

Solo gli eletti restano 21. Vengono modificati confini e ripartizione dei Comuni. Melilla (Mdp): distorto il principio della rappresentatività in base alla popolazione

ROMA. Il governo trasmette alle Camere il decreto legislativo con i nuovi collegi del Rosatellum 2.0 recependo senza modifiche il lavoro della Commissione tecnica. Ma si aprono subito le critiche a cominciare da quelle di Matteo Renzi, che ironizza sul fatto che il collegio della sua Rignano sia inserito nel collegio plurinominale di Livorno anziché di Firenze. Martedì le Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato inizieranno l'esame del decreto che dovrà concludersi entro il 9 dicembre. E si comincerà con una audizione dell'Istat su cui sono stati lanciati i primi strali per i confini dei collegi. La legge prevede 232 collegi uninominali alla Camera e 116 al Senato; per la parte proporzionale, in cui verranno eletti 386 deputati e 193 senatori la legge stabilisce di accorpare due-tre collegi uninominali per approntare i collegi plurinominali dove vengono eletti 5-6 deputati o senatori. Per la Camera la legge invitava ad usare i vecchi collegi del Mattarellum del 1993 ma aggiornati al Censimento del 2011. E qui sono cominciati i problemi, perché nel frattempo la popolazione italiana è cambiata. Nella relazione di accompagnamento del decreto, il governo spiega di aver recepito senza modifiche le proposte redatte dalla Commissione tecnica di 10 esperti guidati dal presidente dell'Istat Alleva.
E in Abruzzo? Per la Camera dei deputati, la circoscrizione Abruzzo ha 5 collegi uninominali, Teramo, Pescara, Chieti, L'Aquila e Lanciano, numero pari a quello dei collegi uninominali del Senato del 1993. Per l'assegnazione dei 9 seggi proporzionali sono stati costituiti 2 collegi plurinominali, uno costituito dai collegi di Teramo e L'Aquila con 4 seggi e l'altro costituito dai collegi di Pescara, Chieti e Lanciano con 5 seggi. Per il Senato, per la costituzione dei collegi uninominali spettanti alla Regione, sono stati utilizzati i collegi plurinominali definiti per la Camera. Mentre è costituito un solo collegio plurinominale, che coincide con il territorio della Regione, con cinque seggi. In Totale la regione conserva i 21 seggi della precedente legge elettorale. «È singolare che nel testo non venga evidenziata la popolazione dei singoli collegi uninominali di Camera (5) e Senato (2) e dei 2 collegi plurinominali della Camera», commenta Gianni Melilla (Mdp), «è stato chiaramente distorto il principio della rappresentatività dei deputati e dei senatori in base alla popolazione. Basti pensare che il collegio uninominale del Senato di Pescara che elegge 1 senatore comprende i territori delle intere province di Chieti, Pescara e parte dell’Aquila (tutta la Valle Peligna), mentre il secondo collegio dell’Aquila che elegge lo stesso un senatore comprende solo la provincia di Teramo e parte dell’Aquila (Aquilano e Marsica)». Per Melilla la differenza di popolazione tra i due collegi plurinominali della Camera è anch’essa enorme (uno comprende i 3 collegi di Chieti-Sulmona, Vasto- Lanciano e Pescara e il secondo i 2 collegi di Teramo e L’Aquila (senza la Valle Peligna). La proporzione c’è solo per il collegio plurinominale del Senato essendo unico a livello regionale». (a.d.f.)