Paul Simon nel suo concerto d'addio alle scene (da RollingStone)

TURNO DI NOTTE

Gli addii alle scene dei sempre giovani

La generazione di quelli che pensavano di restare per sempre giovani è costretta, giorno dopo giorno, a fare i conti con la vecchiaia. La generazione è quella che in inglese si definisce dei baby boomer, cioè dei venuti al mondo durante il boom delle nascite del dopoguerra, dal 1945 al 1959. I rintocchi della proverbiale campana di John Donne che segna l’incedere di questo spietato destino giungono dagli addii alle scene delle stelle della musica pop che quella generazione aveva assunto come lingua comune. Hanno già salutato per l’ultima volta il loro pubblico artisti come Paul Simon; mentre altri stanno compiendo il loro conclusivo giro di campo, come Joan Baez ed Elton John. Quando, in una canzone del 1967, Paul McCartney dei Beatles si dipingeva nel futuro a 64 anni come un vecchietto bisognoso di assistenza, non poteva immaginare che sarebbe stato ancora in scena a 77 anni. È una malinconia speciale quella che ci prende quando guardiamo le rughe e i capelli bianchi di un eroe dei nostri anni verdi. A volte stentiamo quasi a riconoscerlo. Non serve neppure trovare una replica di quel volto in quello che ci rimanda il nostro specchio. E se qualcuno ci ricorda il vecchio motto di quegli anni che diceva «Non ti fidare di nessuno che abbia più di 30 anni», chiediamo la grazia di fare almeno un’eccezione: per noi stessi.
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