L'EDITORIALE

I violenti e la politica senza parole

Avete sentito qualche leader politico commentare quanto accaduto a Napoli, dove una guardia giurata è stata pestata a morte da tre ragazzini intenzionati a rubargli la pistola? Noi no, purtroppo

Avete sentito qualche leader politico commentare quanto accaduto a Napoli, dove una guardia giurata è stata pestata a morte da tre ragazzini intenzionati a rubargli la pistola? Noi no, purtroppo. Questo è un paese in cui minorenni nel cuore della notte vanno in giro armati di bastone e non si creano il minimo scrupolo nel distruggere la vita di persone perbene. Non stiamo parlando di un caso isolato, ma purtroppo è l’immagine di una consistente fetta del nostro territorio in mano a gente senza scrupoli e senza regole. Delinquenza organizzata ma anche delinquenza senza età. Belve minorenni che uccidono quasi per gioco. Ma chi glielo spiega alla famiglia di quel povero agente che non si trattava affatto di un gioco? Tutti pronti a dire di rimandare indietro i migranti quando l'obiettivo è quello di incamerare voti, ma poi di fronte a fatti tragici, in cui i migranti non c'entrano nulla, quali sono i rimedi? Chi ha fatto il pieno di voti nelle aree in mano alla malavita ha idea di come affrontare le emergenze vere? Sembra proprio di no, allora è più comodo rilasciare dichiarazioni sul nulla. Troppi giovani sono allo sbando e diventano pericolosi socialmente. Le famiglie colpevolmente assenti, le istituzioni sono deboli: la nostra Italia ha sempre più bisogno di aiuto.
La politica continua a offrire uno spettacolo poco decoroso. Comincia una settimana importante per la formazione del nuovo governo, bisognerebbe sciogliere il nodo della presidenza delle Camere, ma c'è poco da essere ottimisti. Le difficoltà restano tante, a parole tutti si dicono intenzionati a voler dare vita a un nuovo esecutivo, ma nessuno, pare, voglia aprire a compromessi. E allora la situazione resta di stallo e Mattarella aspetta e prevede tempi lunghi. Qualcuno pensa anche di poter tornare alle urne, nella speranza di veder crescere di qualche decimale il proprio bottino di consensi. In questi casi non resta che sperare in una svolta, ma purtroppo il Paese non può più aspettare.