Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, prima dell'incontro flash con la delegazione dei Cinque stelle

Legge elettorale, il M5s incontra il Pd: accordo più vicino

La delegazione guidata da Fico ha presentato la proposta pentastellata a Rosato e Zanda. Incontro aggiornato a mercoledì: i dem attendono il via libera dalla Direzione nazionale di martedì

ROMA. È durato una ventina di minuti l'incontro tra Pd e M5s sulla legge elettorale, avvenuto nella sala Berlinguer negli uffici del gruppo dem. Alla fine dell'incontro la delegazione dei 5 Stelle, composta dal capogruppo alla Camera, Roberto Fico e dai parlamentari delle Commissioni Affari Costituzionali, il deputato Danilo Toninelli e il senatore Vito Crimi (non c'era il capogruppo al Senato, Carlo Martelli), non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Nessun commento neppure dal Pd anche se il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, che ha ricevuto la delegazione M5s insieme all'omologo al Senato Luigi Zanda e al relatore della riforma Emanuele Fiano, alla domanda su come fosse andato l'incontro ha commentato: «tutto bene». «C'è stato un clima serio», ha aggiunto il senatore Zanda ai cronisti che, in Transatlantico, gli chiedono dell'incontro tra la delegazione Dem e quella M5S sulla legge elettorale. All'incontro la delegazione pentastellata ha illustrato la sua proposta, che segue quella del sistema elettorale votato ieri dagli iscritti sul blog: un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5% e l'eventuale previsione di un premio di governabilità. 

La conferma è arrivata poco dopo dalla delegazione pentastellata. «Abbiamo consegnato la nostra proposta di legge elettorale, così come votata dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle. Il nostro obiettivo è quello di evitare che i partiti partoriscano l'ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l'Italicum. Adesso chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al Paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione». È quanto affermano in una nota congiunta i portavoce del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi, Roberto Fico e Danilo Toninelli, componenti della delegazione pentastellata che oggi ha incontrato i rappresentanti del Pd sulla legge elettorale. 

«Una proposta ufficiale del Pd ancora non c'è, per questo abbiamo aggiornato il nostro incontro a mercoledì, in attesa che la Direzione del Pd di domani definisca formalmente la proposta», ha infine chiarito Alfredo D'Attorre dopo l'incontro tra la delegazione del Pd e quella di Mdp, a cui era presente anche Cecilia Guerra. Interpellato sulla soglia del 5% prevista dal sistema simil-tedesco lanciato dal Pd, Attorre ha risposto: «noi sulla soglia al 5% non abbiamo pregiudiziali, come dimostrano anche gli emendamenti che abbiamo depositato in Commissione. Ieri un senatore del Pd, Marcucci, ha sostenuto che noi vogliamo far cadere il governo perché preferiamo la soglia al 3%, prevista dall'Italicum: se avesse fatto un tweet in meno e avesse letto gli atti parlamentari, avrebbe saputo che la soglia al 5% per noi non è un problema». D'Attorre ha insistito sulla necessità di un nuovo incontro dopo la presentazione formale della proposta del Pd; «in una legge elettorale anche aspetti che sembrano di dettaglio, sono in realtà di sostanza».

Sugli incontri in corso e sulla proposta del sistema elettorale tedesco è intervenuta anche l'abruzzese Paola Pelino, vice presidente del gruppo di Forza Italia in Senato: «Il sistema elettorale tedesco è un modello che risponde perfettamente alle esigenze di una democrazia parlamentare, perchè garantisce la rappresentatività più ampia delle forze politiche, e contribuisce alla formazione di governi stabili riducendo la frammentazione dei partiti con la soglia di accesso del 5 per cento. In più, consente all’elettore di scegliere i parlamentari sia nella parte maggioritaria che nelle liste bloccate molto corte. In Germania il suo funzionamento va messo certamente in relazione con lo strumento della sfiducia costruttiva, ma nel complesso è un sistema sul quale è auspicabile che ci sia un accordo ampio tra le forze politiche per dotare l’Italia di una legge elettorale tra le migliori in chiave comparata».