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1 Ottobre

Oggi, ma nel 1963, in tutta Italia, con la riapertura dell'anno scolastico (sarà prevista il giorno 1 ottobre, San Remigio da questo gli studenti del primo anno verranno bollati come "remigini", fino al 1976), entrava in vigore la scuola media unica, istituita dalla legge 31 dicembre 1962 numero 1859, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica numero 27 del 30 gennaio 1963. La riforma era in attuazione all'obbligatorietà dell'istruzione minima, gratuita, sancita dall'articolo 34 della Costituzione. Venivano di fatto aboliti i corsi di avviamento professionale, quelli inferiori di arte e di musica, il gettonato ciclo elementare aggiuntivo: con le classi sesta, settima e ottava. Diventavano d'obbligo 8 anni dietro i banchi, mentre prima ci si poteva fermare già in quinta elementare senza essere portato in classe di forza dai carabinieri. Nella nuova serie di disposizioni, oltre alle 26 ore di lezione settimanali, al libretto scolastico, all'insegnamento dell'educazione civica e del latino, quest'ultimo a partire dal secondo anno, veniva prevista la dotazione di sedi scolastiche, a totale carico delle amministrazioni municipali, per le medie in tutti i Comuni della nazione con più di 3mila abitanti, entro l'1 ottobre 1966. Già nel 1943, a partire dall'1 gennaio, su volere del ministro dell'Educazione nazionale, Giuseppe Bottai, anche il fascismo, benché impegnato nel secondo conflitto mondiale, aveva imposto, ma con poco successo dato il momento critico, la scuola media unica (nella foto, l'annuncio sulla prima pagina del settimanale Tribuna illustrata, del 10 gennaio '43). Dietro la riforma del '63, invece, c'era il democristiano Luigi Gui, padovano del 1914, già partigiano e deputato Dc dell'Assemblea costituente, ministro dell'Istruzione ininterrottamente dal 1962 al 1968 nonostante il susseguirsi di governi guidati da Arnaldo Forlani, Giovanni Leone e Aldo Moro.

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