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10 Agosto

Oggi, ma nel 1867, a San Giovanni in Compito di Savignano, Michele Della Rocca e Luigi Pagliarani, su mandato di Pietro Cacciaguerra, assassinavano con una fucilata al petto Ruggero Pascoli (nella foto), padre del poeta Giovanni, allora dodicenne. Ruggero Pascoli, nato a Ravenna nel 1815, era l'amministratore della tenuta agricola "La torre", di proprietà del principe Alessandro Torlonia. Era entrato in quel ruolo grazie allo zio Giovanni, che a sua volta aveva ricoperto quell'incarico, dopo essere stato comandante civico a San Mauro di Romagna, poi San Mauro Pascoli, luogo natio della moglie Caterina Vincenzi Allocatelli, sposata nel 1849. Ruggero Pascoli, che era anche consigliere municipale passato dai repubblicani ai liberali monarchici, quando fu colpito mortalmente, tornava in calesse dal mercato di Cesena. L'omicidio, per il quale non ci sarà alcun condannato, verrà eternato da Giovanni Pascoli nella poesia "X agosto", quella di San Lorenzo, del cielo stellato, della cavallina storna e della rondine coi rondinini, pubblicata per la prima volta sulla rivista «Il Marzocco», del 9 agosto 1896, e poi inserita nella raccolta di elegie "Myricae", quarta edizione, del 1897. Mandanti ed esecutori materiali, interessi economici e di potere, attriti politici, come la presunta complicità del principe Torlonia, verranno appurati solo nel 2012, grazie alle ricerche d'archivio di Rosita Boschetti, curatrice del museo di casa Pascoli, facendo leva sul documento che riportava l'incontro tra Giovanni Pascoli e Ercole Ruffi che nel 1875 prenderà il posto come amministratore della tenuta al posto di Cacciaguerra, che a sua volta aveva soffiato con la violenza il lavoro a Ruggero Pascoli.

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