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12 Giugno

Oggi, ma nel 2000, a Roma, un infarto stroncava a 74 anni il cantante romano Bruno Martino (nella foto, da giovane, al pianoforte). Odio l'estate, anche conosciuta come Estate, del 1960, con parole di Bruno Brighetti, verrà considerato a livello internazionale l'unico brano standard jazz italiano e verrà cantata dai migliori interpreti (Chet Baker, Helen Merrill, Toots Thielemans, Michel Petrucciani, Mike Stern, Shirley Horn) dopo essere stata fatta conoscere universalmente dal brasiliano Joao Gilberto riarrangiata nella versione bossa. Il ritornello «Odio l'estate/Odio l'estate/ Tornerà un altro inverno/Cadranno mille petali di rose/La neve coprirà tutte le cose/E forse un po' di pace tornerà», che racconta come il resto del testo di un amore infranto, diverrà anche lo slogan sociale di un periodo storico affollato di nottate nei pianobar e nei night club. Alla canzone e al suo cantante dedicherà il suo libro "Bruno Martino e il più famoso standard jazz italiano" (Donzelli, Roma 2010, 134 pagine, con prefazione di Vinicio Capossela) la giornalista musicale e conduttrice radiofonica pescarese Paola De Simone. Martino, che aveva debuttato come pianista jazz nel 1940 a 15 anni, fin dal 1944 era in Rai a suonare il pianoforte nell'orchestra 013 di Piero Piccioni. Poi aveva preso ad esibirsi con la sua formazione composta da: Ole Jorgensen, danese, alla batteria, Carlo Pes alla chitarra, Luciano Ventura al contrabbasso, Brighetti al trombone e alla fisarmonica. Nel 1961 aveva partecipato al Festival di Sanremo con AAA. Adorabile cercasi, in coppia con Jula de Palma.

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