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13 Febbraio

Oggi, ma nel 1983, nella frazione Champoluc di Ayas in Valle d'Aosta precipitavano dall'altezza di 20 metri tre cabine dell'ovovia del Crest a causa d'un incidente tecnico dovuto all'eccesso di grasso negli agganci degli "ovetti" alla fune d'acciaio. Morivano 11 sciatori (nella foto, i soccorritori tra i rottami). Stefano Borlini di 9 anni se la caverà dopo due settimane trascorse in coma. L'impianto, costruito nel 1959, era amministrato da Ferruccio Fournier che ne rimarrà profondamente segnato. La sciagura cambierà l'assetto delle norme di sicurezza delle sciovie italiane. Maurizio Verna di 29 anni, in mattinata scampato alla morte mentre era su uno dei vagoncini, nel pomeriggio rimarrà vittima del rogo all'interno del cinema Statuto di Torino. Andrà a vedere il film "La capra", del regista francese Francis Veber, con Gerard Depardieu, per distrarsi dallo spavento del mattino. Morirà asfissiato insieme all'amica americana Bonnie Claire Calvert nel salone delle proiezioni di via Cibrario per l'incendio sprigionato dal cortocircuito dei fili del vecchio impianto elettrico. Raimondo Capella, il proprietario del cinema, aveva chiuso con le catene le uscite di sicurezza per evitare che qualcuno potesse entrare senza pagare il biglietto. Si conteranno complessivamente 64 cadaveri, inclusi quelli di due bambini. Il fattaccio, anche in questo caso, cambierà le norme sulla sicurezza.

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