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15 Novembre

Oggi, ma nel 1848, a Roma, sulle scale del Palazzo della Cancelleria, nel giorno di riapertura del Parlamento, veniva accoltellato a morte Pellegrino Rossi, 61 anni, primo ministro nel governo dello Stato pontificio di Papa Pio IX dal 16 settembre di quell'anno. Il conte, originario di Carrara, già professore di Diritto costituzionale all'università Sorbona di Parigi dal 1834 e nel 1845 ambasciatore presso la Santa sede del re di Francia Luigi Filippo, pagava con la vita (disegno di Henri de Montaut del 1859, particolare) il suo progetto di confederazione di Stati per affermare la piena autonomia del Vaticano pronto a rimanere neutrale in caso di nuova guerra tra il re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia e Leopoldo II di Toscana contro il feldmaresciallo Josef Radetzky, governatore del Lombardo-Veneto. Nel 1849 verranno condannati al patibolo l'ufficiale Luigi Grandoni (che si ucciderà in carcere prima dell'esecuzione capitale) e lo scultore Sante Costantini che verrà decapitato dal boia Mastro Titta il 22 luglio 1854. Anche se vero esecutore materiale del delitto verrà ritenuto Luigi Brunetti, il figlio di Ciceruacchio, che però verrà fucilato (con il padre) dagli austriaci il 10 agosto 1849. Il primo ministro papalino verrà sepolto nella seconda cappella della chiesa di San Lorenzo in Damaso, incorporata nell'edificio dell'attentato.

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