TODAY

16 AGOSTO

Oggi, ma nel 1855, sul fiume Cernaja, prima della rada di Sebastopoli, il Corpo di spedizione sardo in Oriente, guidato dal generale Alfonso La Marmora, dava il suo decisivo contributo alla vittoria delle forze di Francia e Turchia contro l'esercito russo del comandante Michail Dimitrievic Gorcakov. I piemontesi (18.058 uomini, divisi tra 1.038 ufficiali e 17.020 soldati di truppa) di re Vittorio Emanuele II di Savoia erano salpati da Genova il 25 aprile per partecipare alla guerra di Crimea che avrebbe consentito loro di uscire dall'isolamento inflitto dall'Austria. Il conflitto era scoppiato a causa della secolare aspirazione della Russia ad avere uno sbocco nel Mediterraneo e dalla volontà delle potenze occidentali di contenere la patria degli zar sulle rive del Mar Nero. La battaglia della Cernaja fu caratterizzata dallo scontro, quasi tutto all'arma bianca, con l'importante apporto dei bersaglieri (creati proprio da La Marmora) e dei 52 carabinieri del capitano Emanuele Trotti. Ma anche dal gesto eroico del cannoniere Antonio Cuaz rimasto a difendere con la vita uno dei pochi pezzi d'artiglieria dei savoiardi. Il patriota Gerolamo Induno, che era al seguito dell'esercito sabaudo, nel 1857 eternerà l'episodio bellico in uno dei dipinti (nella foto) simbolo della pittura risorgimentale: tela ad olio, di centimetri 292 x 494, per l'Esposizione annuale di Brera del 1859, che dal 1954 farà parte dell'Archivio Cariplo di Torino.