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16 marzo

Oggi, ma nel 1926, a Chieti, nel Palazzo di giustizia iniziava il processo ai presunti rapitori e assassini del deputato socialista unitario Giacomo Matteotti (nella foto la notizia sul Corriere della sera del giorno successivo). Era stato sequestrato il 10 giugno 1924 a Roma sul lungotevere Arnaldo da Brescia mentre a piedi si stava recando a Montecitorio alla Camera e presumibilmente era stato ucciso lo stesso giorno. Il cadavere era stato ritrovato dal carabiniere Ovidio Caratelli con il cane nel bosco della Quartarella a Riano il 16 agosto 1924. Nel processo teatino, che si chiuderà il 24 marzo 1926, i componenti della "Ceka del Viminale" Amerigo Dumini, Albino Volpi e Amleto Poveromo verranno condannati a 5 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Giuseppe Viola e Augusto Malacria verranno assolti. La scelta di Chieti era stata perorata al Duce da Guido Cristini, avvocato e deputato fascista di Guardiagrele, difensore di Volpi in quel consesso, futuro presidente del Tribunale speciale per la difesa dello Stato dal 1928 al 1932. In accordo con gli altri parlamentari fascisti della provincia, la medaglia d'oro Raffaele Paolucci di Orsogna, e Francesco Giustino Troilo di Chieti, c'era il tentativo di evitare che un processo contro dei fascisti, per quanto famigerati, si trasformasse in un processo contro il fascismo. La difesa dei fascisti era comunque capeggiata dall'avvocato Roberto Farinacci, segretario del Partito nazionale fascista dal 15 febbraio 1925, mentre la vedova Matteotti, Velia Titta, era difesa dall'avvocato ed esponente socialista Pasquale Galliano Magno di Orsogna. Farinacci sarà costretto da Mussolini, che avrebbe gradito un profilo più basso durante i giorni delle udienze, a dimettersi dalla segreteria del Pnf il 30 marzo di quell'anno e a lasciare il posto ad Augusto Turati. Dopo la caduta del regime, per effetto del decreto luogotenenziale 159 del 27 luglio 1944, che sostanzialmente annullava ogni sentenza del ventennio con condanne superiori ai 3 anni di prigione, nel 1947 si terrà un nuovo processo Matteotti a Roma. Dumini, Viola e Poveromo verranno condannati all'ergastolo che poi sarà trasformato in 30 anni di reclusione.