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17 Aprile

Oggi, ma nel 1963, a Grosseto, nella base dell'Aeronautica militare atterrava il primo Lockheed F104 G Starfighter italiano che veniva consegnato ufficialmente all'Arma azzurra. Nome in codice MM6503, di fabbricazione statunitense, ma assemblato dalla Fiat avio, arrivava in una inconsueta livrea bianca e metallo naturale denominata antiflash. Era pilotato dal colonnello Giorgio Bertolaso (nella foto, mentre atterra atteso dal brindisi di benvenuto), classe 1918, comandante del IX gruppo della IV aerobrigata. Era decollato dall'aeroporto di Torino Caselle. Subito dopo sarebbe arrivato a Grosseto anche il secondo intercettore, MM6504, fatto volare dal maggiore Mario De Paolis, classe 1924, altro comandante della base di Grosseto. In realtà, Bertolaso, medaglia d'argento e di bronzo della seconda guerra mondiale con 4 vittorie all'attivo nel conflitto, futuro direttore generale del personale militare dell'Aeronautica e poi presidente del Consiglio superiore delle forze armate sezione Aeronautica (tra l'altro, padre di Guido Bertolaso che sarà capo della Protezione civile nazionale), aveva già testato l'aereo bisonico ritenuto il più moderno del mondo per quel tempo. Era avvenuto il 13 marzo precedente sempre nel tragitto da Torino Caselle a Grosseto. Ma a provare per primo l'F104 come pilota italiano era stato il capitano Franco Bonazzi, il 3 marzo 1962, in California, nel cielo sopra la United States air force plant 42 di Palmdale.