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17 Giugno

Oggi, ma nel 1905, a Schio di Vicenza, dall'hangar della cascina Caussa, si alzava in aria, benché nel primo tentativo ancorata a terra con una cima, l'aeronave Italia (nella foto) progettata da Almerico da Schio. Era il primo volo di un dirigibile nel Belpaese e a pilotarlo era Ettore Cianetti della Brigata specialisti del Genio militare. I piani per la realizzazione erano cominciati nel 1884, in collaborazione con Pasquale Cordenons. Il  costo finale dell'operazione fu di 170mila lire. Anche la regina madre Margherita aveva contribuito con tremila lire. Altre 1.600 lire arrivarono da fondi ministeriali da parte dei dicasteri della guerra, industria, commercio. I componenti per costruire l'aeronave erano stati acquisiti in giro per l'Europa. Il motore arrivava dalla Francia, ed era un Buchet da 12 cavalli che successivamente verrà rimpiazzato da uno italiano più potente. L'involucro del pallone, poi gonfiato a idrogeno, era stato realizzato dall'officina della Brigata specialisti del genio militare. Complessivamente, la struttura era lunga 37 metri. Seguiranno altri tentativi di volo: 21, 27 e 28 giugno, 1 luglio (alla presenza di Margherita di Savoia), 3 e 4 dello stesso mese. Nel 1909, dopo un disastroso atterraggio che causerà ingenti danni alla struttura, l'aeronave Italia verrà accantonata definitivamente. Il conte Almerico, classe 1836, dal 1895 al 1930, anno della morte, presidente dell'istituzione culturale vicentina Accademia olimpica fondata nel 1555, verrà considerato un pioniere aeronautico anche dal fascismo e particolarmente dal trasvolatore oceanico Italo Balbo. A lui, e alla sua intrapresa, verrà dedicato da Poste italiane un francobollo commemorativo nel 2005, in occasione del centenario dello stacco da terra.

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