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18 luglio

Oggi, ma nel 1970, a Capri, Peppino di Capri vinceva l'edizione numero 18 del Festival della canzone napoletana con il brano "Me chiamme ammore" (nella foto la copertina del disco con il logo della versione speciale per la kermesse canora partenopea). La canzone veniva eseguita da Giuseppe Faiella, i veri nome e cognome dell'artista, classe 1939, insieme a Gianni Nazzaro, altro figlio di Napoli interprete della musica napoletana, del 1948. Il festival di Napoli, fondato nel 1952 (nella versione originale durerà fino al 2004), era sempre stato organizzato nel capoluogo campano, negli anni era stato ospitato nei teatri Politeama, delle palme e Mediterraneo, salvo che nel 1967 quando s'era tenuto nell'Hotel dei principi di Sorrento. Quindi la serata promossa nella piazzatte caprese era a suo modo una particolarità. A condurre la gara erano Daniele Piombi e Gloria Christian, con la partecipazione anche di Enzo Berri. Autore del pezzo vincitore era un altro napoletano: Mimmo di Francia, a lungo sodale di Peppino di Capri, che nel 1973 gli scriverà pure "Champagne": il vero successo dei successi. Nel 1966, Peppino di Capri aveva preso parte al festival con "Ce vo' tiempo" ed era dato tra i favoriti anche se poi non aveva centrato il risultato sperato. Ma le riprese della sua performance erano state utilizzate dal regista cinematografico Dino Risi nel film-icona, uscito sui grandi schermi nello stesso anno, Operazione San Gennaro con Nino Manfredi e Totò. Musica e testo erano il segnale di copertura per l'inizio dell'ardito piano per rubare il tesoro del patrono. L'anno prima del trionfo, invece, nel 1969, Peppino di Capri aveva portato in concorso al festival "Tu".