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19 Settembre

Oggi, ma nel 1944, in località Scaldino Granarolo di Faenza, in provincia di Ravenna, il responsabile locale delle brigate nere repubblichine Leone Fagnocci, insieme con il suo sottoposto Giuseppe Tancredi, uccidevano a colpi di fucile il colono Giovanni Placci, di 66 anni, e il figlio Vincenzo, di 23 (nella foto), nel cortile della loro fattoria che poi veniva incendiata. Gli altri due figli di Giovanni Placci, Domenico e Achille, riuscivano a fuggire, mentre la moglie Giovanna Barnabe non assisteva al duplice omicidio. L'azione avveniva per ritorsione in quanto Placci era attivo nelle squadre d'azione partigiane della zona e il giorno precedente aveva partecipato a una spedizione volta a sottrarre armi al gruppo comandato da Fagnocci. A quest'ultimo, in particolare, era stata rubata la bomba a mano abitualmente utilizzata come mezzo intimidatorio. Il 25 giugno 1946, Fagnocci verrà condannato alla pena di morte come unico responsabile del doppio assassinio perché Tancredi verrà scagionato da ogni responsabilità. Nel 1976, vicino all'abitazione in cui si svolse il fatto di sangue  _ considerato uno dei più spietati nell'atlante delle stragi nazifasciste dell'Emilia Romagna della fase a ridosso della seconda guerra mondiale _ l'amministrazione municipale collocherà un monumento commemorativo in cemento armato con lettere in metallo a rilievo realizzato su progetto di Mauro Mamini.

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