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2 Agosto

Oggi, ma nel 1947, nella frazione di San Bernardino del Comune di Briona, nella piccola stazione ferroviaria di campagna, lungo la linea ferrata Novara-Varallo, venivano uccisi a colpi di rivoltella il capostazione Alfonso Carosso, di 45 anni, e la moglie Domenica Galbani, di 34 (nella fotom il titolo pubblicato dal quotidiano Stampa sera lo stesso 2 agosto 1947). Erano stati sorpresi nel sonno da rumori provenienti dal locale adibito a biglietteria, al piano terra, ed erano scesi, dall'appartamento al primo piano, in camicia da notte. Ne era seguita una colluttazione, quindi la sparatoria fatale. A ritrovare i cadaveri era stato il guardiacaccia Felice Mazzotti, segretario della sezione dell'associazione nazionale partigiani d'Italia di Briona. Non erano mancate per questo motivo connotazioni politiche dell'agguato mortale, ma la pista della vendetta per ragioni di contrapposizione partitica tra Carosso e Mazzotti verrà abbandonata durante le indagini. La Galbani, che ogni giorno coadiuvava il marito nella gestione di ogni aspetto della stazioncina, aspettava un figlio e lo aveva confessato lei stessa a Mazzotti, ma anche questo dettaglio non porterà a nessuno sviluppo investigativo. Principale movente del duplice omicidio poteva dunque essere quello della rapina. Carosso, infatti, proprio il 2 agosto, avrebbe dovuto ritirare lo stipendio e 40mila lire di arretrati, ma poi la consegna del denaro, inizialmente prevista per l'1, era slittata ulteriormente. In cucina però erano state lasciate dai malviventi 1300 lire, appartenenti ai risparmi delle vittime, e altri 13mila rinvenuti in camera da letto. L'8 febbraio 1952 verranno arrestati Santino Viola, di 23 anni, e Guido Ferri, di 32, ritenuti componenti della locale banda di rapinatori Gattinara, accusati come presunti responsabili, tra l'altro, anche della morte violenta di Carosso e consorte. Ma il loro reale coinvolgimento nel caso "della stazione insanguinata", entrata in funzione il 22 febbraio 1883, non verrà appurato e di fatto il delitto rimarrà un giallo irrisolto. Lo scalo verrà soppresso da Rete ferroviaria italiana nel 2003.

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