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2 Gennaio

Oggi, ma nel 1978, a Maglie, in località San Sidero, non distante dalla strada statale 16, Luigi Corsini scopriva il dolmen Specchia (nella foto). Una delle costruzioni megalitiche, orientativamente risalente al secondo millennio avanti Cristo, tipiche del Salento. Alta un metro, larga 2 e mezzo, profonda 160 centimetri, sormontata da un lastrone poligonale di pietra alto 60 centimetri, è posta a 96 metri sul livello del mare e ha l'ingresso rivolto a est. Aveva una funzione sepolcrale e non è escluso fosse ricoperta di terra, tipo tumulo, poi spazzata via dal tempo e dalle intemperie. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che quella costruzione elementare potesse avere la funzione di punto di difesa ("specchia" deriva dal latino "speculum", appunto luogo d'avvistamento) o anche di rudimentale sistema per condensare l'acqua creata dallo sbalzo termico tra notte e giorno in una zona particolarmente afflitta da siccità. Non lontano, verso Melpignano, ci sono altri dolmen, considerati pietre sacre (insieme ai menhir), oltre che importanti attrazioni turistiche. Si chiamano: Pino, Grotta, Masseria nuova, Canali, Morigino e Caramauli.

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