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20 Agosto

Oggi, ma nel 1960, a Fiumicino, a 30 chilometri dal centro di Roma, veniva inaugurato l'aeroporto internazionale, intitolandolo al genio di Leonardo da Vinci. Alla cerimonia (nella foto) partecipavano, tra gli altri, il presidente del Consiglio dei ministri Amintore Fanfani, al terzo governo iniziato il mese precedente, il ministro della Difesa Giulio Andreotti, il titolare del dicastero dei Lavori pubblici Benigno Zaccagnini. Tutti democristiani. Lo scalo non era ancora effettivamente pronto per accogliere realmente voli di linea. Il primo sarà il Lockheed constellation della compagnia Twa partito da New York e diretto a Tunisi, costretto ad atterrare per uno scalo tecnico d'emergenza, nella notte del 15 gennaio 1961. Il taglio del nastro del 20 agosto 1960, con l'arrivo di soli aerei charter, era più che altro un'operazione politica: dettata dalle necessità di promozione planetaria in vista delle Olimpiadi di Roma del 25 agosto - 11 settembre. La struttura, i cui lavori erano cominciati nell'agosto 1958 e si erano protratti per 21 mesi, sarebbe dovuta costare all'Erario 15 miliardi di lire, ma finirà per richiederne 80, andando anche sotto la lente d'ingrandimento di una commissione parlamentare d'inchiesta volta ad appurare sprechi di risorse pubbliche. Il progetto risultante era un mix di soluzioni prese dal prospetto vincitore del concorso architettonico, quello del duo composto da Riccardo Morandi e Andrea Zavittieri e il lavoro presentato dalla coppia formata da Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco. Dal punto di vista storico e mediatico, Fiumicino entrerà tristemente nella memoria collettiva per i due attacchi terroristici del 17 dicembre 1973 (34 morti e 15 feriti) e del 27 dicembre 1985 (4 morti e 44 feriti).

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