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20 Gennaio

Oggi, ma nel 1925, a Jerzu, in località Funtana 'e susu, veniva sterminata nella notte la famiglia del falegname Giovanni Boi detto Giuanniccu. Era tornata dai festeggiamenti in maschera per San Sabastiano. Gli uccisi furono otto: prima tramortiti a colpi di bastone, poi finiti a pugnalate. Tra le vittime: Angelina Melis, moglie di Boi, Domenica Mura, madre di Boi, Virginia, la sorella di Boi, Assunta, Amelia, Luigina e Mario (di 16 mesi), i figli di Boi. Il 25 gennaio verrà arrestato il cognato di Boi, Antonio Serrau (ammetterà d'essere stato aiutato da quattro complici nel compiere la mattanza) che verrà condannato all'ergastolo. Alla base della furia omicida ci sarebbe stata la mancata restituzione di soldi prestati ad interesse a Boi e l'essere stato licenziato dalla falegnameria. Inizialmente, verrà coinvolto nella vicenda anche il bandito di Arzana Samuele Stochino (nella foto, una scena del film Banditi a Orgosolo, del regista Vittorio De Seta, del 1961, ispirato proprio a Stochino) conosciuto come "La tigre dell'Ogliastra" per la ferocia e sulla cui testa pendeva una taglia di 200mila lire. Ma verrà scagionato. L'eccidio di Jerzu porterà il capo del governo fascista Benito Mussolini a vietare ogni manifestazione mascherata nella zona dell'Ogliastra, in provincia di Nuoro, e successivamente in tutta la Sardegna oltre a una più severa repressione del banditismo.