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23 Gennaio

Oggi, ma nel 1967, a Roma, esplodeva una bomba posta accanto all'ingresso della redazione della rivista Rinascita, nella sede centrale del Partito comunista italiano in via delle Botteghe oscure. L'ordigno rudimentale, contenente 800 grammi di polvere da sparo comune e accensione a miccia da 40 centimetri, scoppiava alle 22.30 dal lato di vicolo dei Polacchi. Causava soprattutto danni all'ufficio elettorale posto al primo piano. Rimanevano feriti Giuseppe Zucconelli, che svolgeva il servizio di guardia allo stabile, ed Emilia Ciancaioni, che abitava nell'edificio accanto. Il segretario del Pci Luigi Longo sull'Unità del giorno dopo (nella foto) attribuirà l'attentato ai neofascisti. Il 24 gennaio, infatti, era atteso nella Capitale dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e dal presidente del Consiglio Aldo Moro l'arrivo di Nikolaj Podgorni (anche lui in foto), presidente del presidium del Soviet supremo dell'Urss. Era la prima volta in Italia di un capo di Stato sovietico. Il "compagno" Podgornj era accompagnato anche da Nikolaj Tikhonon, vice presidente del Consiglio dei ministri russo. Il viaggio era la restituzione dell'incontro politico-diplomatico effettuato a Mosca nel febbraio 1960 dall'allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.

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