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23 Novembre

Oggi, ma nel 2003, a Scanzano Jonico, iniziava la rivolta degli abitanti della Basilicata contro la decisione del secondo governo presieduto da Silvio Berlusconi di Forza Italia di destinare il sito di Terzo Cavone allo stoccaggio dei rifiuti nucleari d'Italia. Il centro della provincia di Matera sarebbe diventato, stando alle linee politiche intraprese anche dal ministero dell'Ambiente e tutela del territorio guidato da Altero Matteoli di Alleanza nazionale, il polo unico nazionale per accogliere (e tentare di smaltire) le scorie radioattive. Alla fine, dopo due settimane di manifestazioni (nella foto la marcia dei centomila sulla strada statale 106) per il "no", appoggiate da Cgil e Legambiente oltre che dalle amministrazioni locali di una regione già fortemente segnata da problemi economici, il decreto governativo verrà ritirato. Ma il rischio di essere la discarica nucleare del Belpaese per i lucani spunterà nuovamente nell'aprile 2018.

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