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25 maggio

Oggi, ma nel 1928, in una posizione che verrà definita essere a 250 chilometri dalla base polare multinazionale di Ny Aalesund, nella Baia del re alle isole Svalbard, dove c'era stata l'ultima sosta (nella foto un particolare dell'illustrazione di Marcello Cassinari Vertor tratta dal libro "L'ultimo volo" del sopravvissuto ingegnere Felice Trojani pubblicato da Mursia nel 1967), si schiantava sulla banchisa il dirigibile Italia, comandato e progettato dal generale del Genio della regia Aeronautica militare Umberto Nobile. Nell'impatto e nel conseguente disperdersi dell'involucro gonfiabile (che non verrà mai recuperato insieme ai corpi delle vittime) morivano Finn Malmgren, fisico svedese dell'università di Uppsala, Aldo Pontremoli, fisico dell'università di Milano, Ugo Lago, giornalista inviato del quotidiano Il popolo d'Italia, i motoristi dello Stabilimento costruzioni aeronautiche di Roma, dove era stato fabbricato l'aeromobile N-4 su commissione dell'Aeronautica militare, Calisto Ciocca, Attilio Carati, Vincenzo Pomella, Ettore Arduino, Renato Alessandrini. Il dirigibile, salpato da Ciampino il 19 marzo precedente e in missione scientifica per conto della reale Società geografica italiana, perse quota irrimediabilmente a causa di una combinazione di fattori che non verranno mai del tutto chiariti dalle successive inchieste: eccessive incrostazioni di ghiaccio sulla superficie del "pallone", un buco nell'involucro a tenuta stagna, perdita dell'idrogeno utilizzato come gas di propulsione.