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26 agosto

Oggi, ma nel 1965, a Sesto Pusteria, in provincia di Bolzano, un commando di separatisti altoatesini uccideva a colpi di Mab, il moschetto automatico Beretta, e di carabina Mauser calibro 7,62, i carabinieri Luigi De Gennaro e Palmerio Ariu. L'agguato avveniva sparando da tre metri di distanza e colpendo dall'esterno attraverso il vetro della cucina posta al piano terra della locale stazione dell'Arma dove si trovavano i due militari. Si erano arruolati entrambi nel 1961 ed erano in servizio in quel distaccamento dall'inizio dell'anno. Ariu era di Mogoro di Oristano, classe 1939. De Gennaro era di Trani di Bari ed era nato nel 1941. Entrambi verranno insigniti della medaglia d'oro di vittime del terrorismo. Il giorno successivo all'omicidio, il presidente del Consiglio dei ministri Aldo Moro, democristiano, renderà omaggio alle due salme (nella foto particolare della notizia riportata in prima pagina sul quotidiano "La Stampa" del 27 agosto 1965, nel dettaglio anche la caserma crivellata da 30 colpi di mitra) recandosi in Val Pusteria. Il 3 settembre 1964, a Selva dei molini, sempre in provincia di Bolzano, si era verificato un precedente assalto dei separaristi altoatesini, anche in quel frangente alla stazione dei carabinieri, ed erano state utilizzate le stesse armi impiegate per Sesto Pusteria. Aveva trovato la morte il carabiniere Vittorio Tiralongo, originario di Noto di Siracusa, classe 1940. Il 25 giugno 1967, a Cima Vallona di San Nicolò di Comelico, in provincia di Belluno, seguirà un nuovo agguato, sempre ad opera dei separatisti altoatesini, considerato il più violento anche per l'uso dell'esplosivo, e verranno falciati gli uomini in divisa coordinati dal capitano dei carabinieri Francesco Gentile di Udine, del 1930. I cadaveri saranno di: Mario Di Lecce, sottotenente paracadutista della Folgore; Olivo Dordi, sergente paracadutista della Folgore; il già menzionato Gentile; Armando Piva, alpino del battaglione Val Cismon della brigata Cadore. Tutti i fatti di sangue rimarranno senza colpevoli assicurati alla giustizia.