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26 luglio

Oggi, ma nel 1991, a Palermo, in via Pecori Giraldi, nel rione Brancaccio, i mafiosi Erasmo Troia, Santino Pullarà e Giovanni Battaglia, per conto di Totò Riina, Michelangelo La Barbera e Matteo Motisi, uccidevano Giuseppe Savoca di 30 anni. Aveva una officina di lavorazione del ferro in via Messina Marine ed era in permesso premio di 4 giorni per buona condotta dal carcere dell'Ucciardone dove stava scontando la condanna a 6 anni per rapina. Nell'agguato con 9 colpi di calibro 38, deciso dai vertici di Cosa nostra in una riunione del consiglio provinciale, poi raccontata agli inquirenti da Giovanni Brusca, per punire uno "sgarro", veniva fatto fuori anche Andrea Savoca (nella foto il ritratto eseguito dall'artista Patrick Ysebaert per la biennale di Venezia 2011) di 4 anni. Illeso l'altro figlio Massimiliano Savoca, di 2, che era ugualmente nella Volkswagen Passat del padre. Il 24 luglio era stato strangolato e poi sciolto nell'acido Salvatore Savoca, fratello minore di Giuseppe, nel magazzino del negozio di mobili di Troia a Capaci. I due fratelli Savoca, abitualmente dediti al furto di camion carichi, avevano rubato un tir ad Antonino Melodia urtando i mafiosi. Dopo la rapina, infatti, avevano causato il dispiegamento di agenti di Polizia e soprattutto avevano sottratto merce destinata a commercianti protetti dalla cupola perché pagavano il pizzo. Il 14 giugno 2001 sia gli assassini che i mandanti verranno condannati all'ergastolo.