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28 luglio

Oggi, ma nel 1943, a Roma, l'ispettore generale di Pubblica sicurezza Saverio Polito (nella foto), nominato generale dell'esercito badogliano, prelevava da Villa Torlonia donna Rachele Guidi, la moglie di Benito Mussolini, per condurla in custodia alla Rocca delle caminate. Il Duce era stato arrestato il 25 luglio precedente, su ordine di re Vittorio Emanuele III, dopo che era stato sfiduciato dall'ordine del giorno del Gran consiglio del fascismo promosso da Dino Grandi. Polito era stato già incaricato di scortare l'ex presidente del Consiglio dei ministri a Ponza, in prima detenzione. Mussolini aveva ottenuto la storica dimora capitolina da Giovanni Torlonia junior, per la cifra simbolica di una lira l'anno, dal 22 luglio 1925 e vi risiedeva stabilmente con la famiglia dal 1929. Il 4 aprile 1944 Polito, già agente dell'Ovra, verrà denunciato da donna Rachele, con deposizione affidata al tenente di Pubblica sicurezza Alberto Maddalena incaricato di sorvegliare la donna, per essere stata violentata sessualmente durante il tragitto in macchina del 28 luglio 1943, da Roma alla Rocca delle caminate, e quindi arrestato e rinchiuso nel carcere di Parma. Il 20 marzo 1945 verrà condannato dal tribunale di Bergamo a 24 anni di reclusione per aver commesso "atti di libidine violenta" nei confronti della consorte dell'ex dittatore. Polito verrà liberato nel 1956 e il tribunale di Forlì, su sua richiesta, annullerà la condanna del tribunale di Bergamo. Divenuto questore di Roma, Polito verrà invischiato, con conseguente nuovo fermo, nel caso dell'omicidio di Wilma Montesi, del 9 aprile 1953, accusato di favoreggiamento: avendo cercato di insabbiare la verità riguardante il ruolo dell'allora ministro degli Esteri Attilio Piccioni e del figlio Piero.