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3 Agosto

Oggi, ma nel 1975, a New York, la società informatica Atari metteva in commercio la versione domestica del videogioco Pong. Era basata sull'utilizzo della pionieristica consolle game Atari 2600 ed era da collegare via cavo al televisore di casa. Era il primo home videogame della storia, destinato a rivoluzionare la concezione della grafica a 8 bit. L'edizione casalinga era prevista anche per il mercato europeo, compreso quello italiano, contrariamente all'abitudine del tempo delle società statunitensi emergenti di esportare in Europa i loro prodotti di punta solo dopo il conclamato successo riscosso negli States in modo da sfruttare come traino pubblicitario l'effetto emulazione delle novità a stelle e strisce. Il pong da bar, pesante e ingombrante, in bianco e nero (nella foto, particolare della schermata), in formato Arcade, cioè con funzionamento a gettoni, era datato 29 novembre 1972 e aveva riempito, soprattutto di giovani, i locali americani a tal punto da convincere il fondatore dell'azienda Nolan Bushnell (con Ted Dabney) a far creare il supporto da utilizzare nelle abitazioni. Papà di Pong, ispirato al ping pong, come si evinceva dal nome, era stato uno dei primi dipendenti della Atari, Allan Alcorn. Il gioco era previsto sia in singolo che in doppio da manovrare attraverso uno o due joystick a filo dotati di rotella. La Atari, nel 1999, sarà la prima realtà del settore videoludico ad aprire una sede italiana, a Milano, al civico 4 di via Montefeltro, con 30 assunzioni, a differenza delle altre concorrenti Usa che affidavano la distribuzione dei propri prodotti da lanciare a partner locali. Il 21 gennaio 2013, la Atari avvierà la procedura fallimentare, ma il marchio, che diverrà una icona anche dell'abbigliamento urban cosiddetto vintage, sopravviverà. La proprietà passerà in mano a una major francese e, nel 2018, dopo aver quasi totalmente abbandonato il settore merceologico di provenienza che l'aveva fatta universalmente conoscere, verrà annunciato il rilascio del prototipo Atari Token, una criptovaluta da utilizzare su una specifica piattaforma digitale online, messa a punto sempre a scopo ricreativo.

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