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3 Settembre

Oggi, ma nel 1950, a Monza, vincendo il Gran premio d'Italia d'automobilismo, Giuseppe Farina, detto Nino, su Alfa Romeo 158 Alfetta, conquistava il primo campionato mondiale di Formula 1 organizzato dalla federazione internazionale dell'automobile. Il risultato arrivava avendo accumulato 30 punti provenienti dalle prime posizioni ottenute in 3 delle 7 gare (6 in Europa più la 500 miglia di Indianapolis) selezionate dall'organizzazione Fia come valevoli per l'assegnazione del mondiale piloti. Farina, 44 anni di Torino, nipote del mitico Pinin Farina della omonima carrozzeria, si era piazzato per primo davanti alla bandiera a scacchi anche il 13 maggio a Silverstone (nella foto) nel Gp di Gran Bretagna, e il 4 giugno a Berna, nel Gp di Svizzera. Quindi aveva trionfato in tre delle 7 prove valevoli per il titolo. Oltre ad aver avuto la meglio in altre competizioni fuori mondiale di quell'anno: Bari, il 9 luglio, e nuovamente Silverstone, il 26 agosto. Il suo bolide rosso del Biscione aveva un motore a otto cilindri e 1500 centimetri cubici (il massimo consentito dal regolamento) con compressore volumetrico, sprigionava 350 cavalli a 8.600 giri al minuto. Vicecampione del mondo si era laureato l'italo-argentino Juan Manuel Fangio, con 27 punti;  in terza piazza c'era Luigi Fagioli con 24: altri due alfisti come Farina.

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