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4 Aprile

Oggi, ma nel 1992, ad Agrigento, sul viadotto Morandi lungo la strada da e per Porto Empedocle, veniva ucciso dalla mafia il maresciallo maggiore dei carabinieri Giuliano Guazzelli (nella foto, la sua Fiat Ritmo crivellata di colpi sul luogo dell'agguato che nel 2017 verrà intitolato alla sua memoria). Era il giorno di silenzio elettorale, precedente alle elezioni politiche del 5 aprile. Guazzelli, soprannominato "il mastino", aveva 59 anni. Originario di Gallicano in Garfagnana, abitava a Melfi ed era arrivato ad Agrigento nel 1954. Al momento della morte, era comandante del nucleo carabinieri della squadra di polizia giudiziaria della procura della repubblica di Agrigento. Si stava occupando, tra l'altro, dell'omicidio mafioso del giudice Rosario Livatino, avvenuto il 21 settembre 1990, ad Agrigento. L'assassinio di Guazzelli verrà interpretato come un avvertimento mafioso a Calogero Mannino, ministro democristiano, per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno del VII governo presieduto da Giulio Andreotti, e ad Antonio Subranni, comandante del raggruppamento operativo speciale dell'Arma. Dopo iniziali depistaggi, verranno condannati all'ergastolo i boss Salvatore Fragapane di Santa Elisabetta e Joseph Focoso di Realmonte. Con loro, avranno la pena del carcere a vita anche Simone Capizzi, Salvatore Castronovo, Giuseppe Fanara e Gerlando Messina.

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