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5 luglio

Oggi, ma nel 1960, a Licata, durante la protesta di piazza contro la mancanza da un mese dell'acqua potabile a causa dell'ennesima rottura dell'acquedotto "Tre sorgenti", veniva ucciso dalla Polizia il commerciante Vincenzo Napoli di 25 anni. Lo scontro, che mandò in ospedale altre sette cittadini, si verificò vicino alla stazione ferroviaria, durante la sassaiola contro le Forze dell'ordine e dopo l'incendio di una Lancia Ardea della Polizia. La manifestazione, che rivendicava anche condizioni di vita migliori (una sorta di "sciopero per il pane") al Governo centrale democristiano appoggiato dal MSI e presieduto da Tambroni, era stata promossa dal sindaco DC Angelo Cestelli, subentrato al comunista Nestore Alotto. Tra i motivi del malumore c'era anche la centrale termoelettrica inizialmente promessa alla città e poi realizzata a Porto Empedocle. La morte di Napoli sarà solo la prima a funestare quello che nella zona verrà chiamato il «luglio della memoria».