#TODAY

5 Novembre

Oggi, ma nel 1863, a Roma, re Vittorio Emanuele II, con il regio decreto 1534 (nella foto, un particolare) reintroduceva il gioco del lotto e lo disciplinava. Inizialmente, erano previste 6 ruote: Firenze (dove nel 1528 era comparso il primo banco del lotto), Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia. Nel 1871, verrà aggiunta l'estrazione di Roma e nel 1874 quella di Bari per poi salire a 10 ruote con Cagliari e Genova nel 1939 e a undici, nel 2005, con la cosiddetta ruota nazionale. Prima di arrivare alle disposizioni del sovrano sabaudo le giocate al lotto (dal francese lot, sorte) avevano avuto esistenza travagliata soprattutto per influenza del Vaticano. Erano state soppresse da papa Alessandro VII dopo il 1655, riammesse dal suo successore sul soglio di Pietro Clemente XI, riabolite da Innocenzo XI e ugualmente vietate da Benedetto XIII, consentite nuovamente da Clemente XII e con Pio VI, nel 1785, i proventi erano stati destinati esclusivamente alle opere di carità. Con il 1863 erano state delineate anche le pene per tutelare il regolare svolgimento delle puntate. Ma ciò non sarà sufficiente e il regio decreto 483 del 17 settembre 1871 sarà costretto a inasprire le sanzioni.

@RIPRODUZIONE RISERVATA